sabato 23 ottobre 2010

TUTTA LA VERITA' SULL' ENTE PARCO DEL DELTA DEL PO

La polemica con cui la Lega Nord si è schierata contro l’approvazione del piano del Parco sta dimostrando quanta incapacità politica ci sia in quel partito.
Fa ridere sentire i leghisti inveire contro un piano che esclude il 55% del territorio del parco senza la giusta concertazione del comune di Porto Tolle; quando invece tutti sanno che proprio questo comune è da molti anni che blocca il piano del Parco.
Quanto ai numeri, è facile appellarsi alla vastità di Porto Tolle per lamentarne l’esclusione dalle trattative, salvo poi togliere 1400 ettari dai confini del parco come ha fatto il comune di Porto tolle….quindi è stupido pretendere diritti in quanto comune più grande salvo poi continuare a diminuire il perimetro del parco.
La scelta di togliere scanni e spiagge dal piano del parco è scellerata, e le motivazioni portate da Gibin sono irrisorie.
Si dice che questi sono già tutelati dalle zone sic e Zps, ma gli scagnozzi di Bossi dovrebbero spiegare
quali sarebbero i vincoli del Parco che bloccherebbero scanni e spiagge. Son 13 anni che i portotollesi vanno in spiaggia e cacciano senza ostacoli, ed è il caso di ricordare che in emilia romagna spiagge e scanni fan parte del Parco senza problemi per la popolazione, anzi sono riusciti ad ottenere un turismo di gran lunga superiore al nostro.
Ma soffermiamoci anche sul futuro turismo con la T masiuscola immaginato da Gibin per Boccasette, il leghista che guarda caso è anche assessore ai lavori pubblici, ha tolto dal piano una zona che diventerebbe un villaggio turistico su palafitte con duemila posti letto.
Ci spiegherà secondo lui in che modo l’Ente Parco possa contrastare il turismo quando questa è una delle sue missioni principali. Ma evidentemente il turismo progettato da Gibin e soci è uno di quei turismi a cui non piace sottostare alle regole alle quali tutti noi ci adeguiamo ma punta casomai a fare di boccasette una sorta di isola come quella di Berlusconi ad Antigua nsu cui ci sono più ombre che luci.
E’ sempre bene ricordare poi che l’assessore Gibin che
tanto osteggia il piano del parco, è dipendente dell’Enel, la quale si è recentemente schierata contro la legge istitutiva del Parco che vieta il carbone come combustibile per l’impianto di porto tolle. Strana la tutela del territorio pensata da Gibin: vede il parco come mostro che impedisce lo sviluppo del turismo a boccasette, salvo poi vedere la centrale a carbone perfettamente compatibile col turismo e con pesca e agricoltura.
Insomma Carbone si, Parco no.
Inutile poi soffermarsi sul Contiero-piglia-tutto che attende le nomine regionali (che ricordiamolo ha ben 4 consiglieri, il doppio di comuni e provincia) per avere il maggior numero possibile di uomini nelle istituzioni, e magari una nuova vicepresidente del parco, leghista, e di porto tolle, magari proprio il braccio destro di Gibin. Ormai questa Lega Nord rappresenta tutto tranne che il partito del territorio: è solamente il partito degli affari, delle lobbies e delle poltrone.