lunedì 31 ottobre 2011

Notti insonni causate dalla condanna della CISL alla Manifestazione di Adria…

Ebbenesì….bisogna dire che i Maya hanno sbagliato la previsione per la fine del mondo….non è a fine 2012….ma il 31/10/2011 giorno in cui la Segretaria della CISL Valeria Cittadin attacca la manifestazione contro il carbone di Adria definendola un’offesa al territorio oltre che un enorme Flop… Da notare la scelta del giorno in cui fare un comunicato…la notte di Halloween… he he (risata satirica)…

Non entro nel merito della presenza numerica alla protesta contestata dalla Cittadin e dalla sua terza gamba (non pensate male, parlo del comitato lavoratori centrale Enel)…Non merita risposta un comunicato che narra di pochissime persone, dicono addirittura 800 sfoderando dati che a loro dire avrebbe fornito la questura…basta far notare come il resto del mondo abbia sentito comunicati ufficiali delle forze dell’ordine parlare di 1500-2000 persone, mentre per gli organizzatori erano addirittura 3000….

Forse fa male alla Valeria vedere che 3000 persone, non pagate, muovendosi a proprie spese, in un clima di terrore creato ad arte abbia deciso di inscenare una protesta ad un progetto che il suo sindacato protegge ormai in maniera QUASI ambigua….A pensar male (ma noi di sicuro non lo facciamo) verrebbe da dire che fra il convegno sull’Enel organizzato a Porto Tolle, la vicinanza della Cittadin ad importanti uomini politici e l’improvvisa caparbietà sbocciata da qualche anno in difesa dell’Enel via sia un delicato intreccio…Ma come dicevo meglio non pensare a queste congetture anarchico-insurrezionaliste da black block…

La Cittadin se la prende anche con la FIOM…..e sai checcenefrega…noi stiamo proprio con la FIOM, il sindacato che ha deciso di non cedere al ricatto carbone=lavoro…spiegando che c’è possibilità di lavoro a Polesine Camerini anche senza il carbone, e sfatando il luogo comune che chi è contro il carbone vuole chiudere la Centrale…

Anche la Lega Pesca ha aderito… ha nulla da dire in merito la Cittadin o dobbiamo aspettarci un altro duro comunicato anche contro i pescatori che si sa, non digeriscono tanto il carbone? Immagino che anche loro, come noi, non dormano la notte temendo una presa di distanza della Cisl….Senza parlare degli operatori turistici di Rosolina e del sindaco Vitale che sono ormai affetti da ansia-da-prestazione-per-paura-di-una-presa-di-distanza-della-Cittadin…

Insomma Cenerentola ha perso la scarpetta e la Cittadin ha perso le staffe…come non capirla dopo il FLOP (quello vero) della marcia del lavoro di Rovigo organizzata dalla Cisl assieme a Confindustria alla quale hanno partecipato 200 persone anche se i giornali locali (Voce di Rovigo in primis) le avevano garantito ampia pubblicità..Da notare che mentre tutte le testate parlavano di 200 persone, le moltiplicava per 4 portandole a 800….

Insomma cara Valeria…..stiamo con te….siamo felici del tuo comunicato….sei riuscita a sottolineare da sola quale sia l’enorme distanza che c’è tra te e noi….continua pure così e spero (stavolta non in maniera ironica) che un giorno riuscirai finalmente a conquistarti quello che stai da tempo cercando di ottenere….

domenica 30 ottobre 2011

Ivano Gibin: la Solitudine degli ex Numeri Primi


“La solitudine dei numeri primi”…con il titolo di questo film di Saverio Costanzo, tratto dal mitico libro di Giordano Paolo si può commentare l’assurdo e fuori luogo comportamento dell’Assessore leghista Gibin in consiglio comunale a Porto Tolle.
Atmosfera militarizzata dalle forze dell’ordine che pattugliano il Municipio, presenza dell’Ingegner Luzzio dell’Enel e presenza dei segretari sindacali Dal Zio per la CGIL e l’immancabile Cittadin della Cisl oltre che lavoratori dell’indotto Enel facevano dedurre che il tema della serata sarebbe stato scottante.
Peccato che a bruciare il tacchino sia stato proprio l’assessore Gibin, uno dei dipendenti Enel.
L’ingegner Luzzio visibilmente teso per dover comunicare lo slittamento di almeno un anno / un anno e mezzo delle tempistiche per il Via libera ai lavori ha saputo destreggiarsi bene nel suo difficile compito di portatore di cattive novelle.
L’elemento di novità è stata la discussione unitaria delle due minoranze (Mancin Sindaco e FdS) assieme ad alcuni assessori come Stoppa, Mantovani, il sindaco stesso e i consiglieri Tessarin e Ravara della maggioranza nel chiedere finalmente chiarezza ad Enel, di scomodare l’AD Conti a venire in consiglio, di prendersi le proprie responsabilità e non scaricarle sempre sugli altri, di fornire tutte le risposte che ancora deve dare (soprattutto al mondo della pesca), ma soprattutto di iniziare i lavori di smantellamento dell’impianto di Polesine Camerini, che tanto qualunque sia il futuro, così com’è è inutile rimanga in piedi, garantendo così lavoro alle ditte polesane che chiedono a gran Voce aiuto.
Deve essere stata questa improvvisa unità a mandare in escandescenze l’assessore Gibin che nel suo perdiloquio di 15-20 minuti si è limitato ad attaccare la CGIL e la FIOM (come non portare in alto i valori dell’amata CISL), un evento democratico come la manifestazione di Adria e soprattutto ad offendere il Consigliere Bortolotti definendolo “gravemente incapace di capire le cose” con voce addirittura resa stridula della rabbia.
In natura, per un maschio dominante, la variazione degli equilibri nel suo habitat crea enormi scompensi. Così deve essere stato per Gibin, ricordiamolo commissariato in casa propria da Contiero (checché ne dica raccontando che il commissario è lui stesso), il vedersi sfumare la candidatura al Parlamento; vedere che l’accordo di governo fatto a Porto Tolle per governare la riconversione anche con partiti che non sopporta più come PD e Socialisti è ormai inutile dato che se ne riparlerà nel 2013 in tempo di elezioni, e soprattutto vedere un consiglio comunale compatto nel chiedere interventi urgenti ad Enel non tanto nella riconversione ma nello smantellamento dell’impianto non l’ha più fatto ragionare.
Aggiungiamo a questo cocktail letale la presa di distanza ufficiale del segretario del PD Ravara dalle affermazioni contro Bortolotti con conseguente bisticcio con tanto di offese in zona pubblico e capiamo come calzi al pennello il collegamento con il titolo La solitudine degli ex numeri primi.
Doverosa quindi un’immediata condanna dell’atteggiamento antidemocratico e offensivo dell’assessore Gibin, che non ha nemmeno capito che non si parlava di Riconversione-SI / Riconversione-NO ma si voleva intimare Enel ad iniziare i lavori di smantellamento.
Va fatta notare l’assenza di censura di queste affermazioni offensive da parte del presidente del consiglio Banin che ancora una volta se ne è lavato le mani nonostante la vistosa gomitata ricevuta dal Sindaco (da ricordare che a Rovigo il suo omonimo ha rischiato il posto per molto meno); tuttavia ci saremmo aspettati anche la presa di distanza dal Capogruppo della Lista Civica Finotti più che dal segretario del PD al quale va ovviamente il nostro ringraziamento…aspettiamo magari qualcosa si muoverà…
In ultima analisi spiace non aver trovato nulla in merito a questa faccenda (l’unica novità di rilievo emersa durante il consiglio) nel resoconto della stampa; nemmeno un accenno ad un comportamento che ha causato reazioni stupite persino all’interno del pubblico in sala che mai si è dimostrato generoso verso il capogruppo Bortolotti.
Per evitare che ciò accada nuovamente in futuro, e per fare in modo che i portotollesi possano vedere con i propri occhi i comportamenti scomposti del Consiglio Comunale, la Federazione della Sinistra annuncia la proposta che presenterà a breve al Consiglio di videoregistrare le sedute come ormai accade in molti altri Consigli come a Rovigo dove già anni fa il nostro consigliere Pavarin aveva presentato proposta

mercoledì 26 ottobre 2011

La carica della FdS per la manifestazione del 29 ad Adria

Un ponte....non quello sullo stretto e nemmeno quello del Cern inventato dalla Gelmini...

Si tratta di un collegamento fra la Federazione della Sinistra Poloesana e quella Ferrarese, un momento di confronto che sarebbe dovuto iniziare anni fa ma si è sempre tardato nel mettere in atto.

Ora, in occasione della grande manifestazione del 29 ad Adria contro il carbone, le realtà al di sopra e al di sotto del Po fanno squadra comune in vista di un'immensa partecipazione al corteo convocato dai comitati.

La Federazione della Sinistra sente il dovere di partecipare con una massiccia presenza per portare ad Adria tutta l'esperienza e la forza del partito storico della lotta al Carbone, quello che ha alzato la testa ancora prima dei comitati, quello che ha detto subito ad Enel che nel Delta comandano i cittadini, non il colosso energetico.

In occasione della grande festa popolare di Adria la FdS garantirà sostegno, attraverso i propri compagni sia alle attività del comitato promotore che alle iniziative proprie della FdS nonchè nell'imponente servizio d'ordine. 

Parteciperanno tutte le Federazioni Venete, nonchè quelle Ferrarese e dell'Emilia Romagna oltre che un bus proveniente da Vado Ligure, realtà dove il carbone è presente ed ha già cominciato a far danni.

Non siamo contro il lavoro, spiegano i segretari, e non accettiamo nessun ricatto da parte di Enel. Dire No al Carbone significa guardare avanti e chiedere ulteriori progetti proprio per salvaguardare quei posti di lavoro che in tutti questi anni potrebbero essere stati impiegati diversamente se la politica avesse obbligato il colosso energetico a proporre un piano B.

7 anni di inerzia dimostrano che la volontà di Enel sia quella di tirare a campare, e lo dimostrano le dichiarazioni di Scaroni su Milano Finanza quando dice che la cattura della CO2 è un'utopia e bisogna puntare sul metano...proprio lui, uno dei fautori del carbone-a-tutti-i-costi.

Parliamo di lavoro? Bene allora cominciamo subito lo smantellamento dell'impianto di Polesine Camerini, tanto che si decida per il carbone o per qualcos'altro la centrale così com'è non può rimare impiedi: è un pericolo per i lavoratori stessi che ogni tanto vedono precipitare qualche trave, e garantirebbe lavoro alle imprese che scalpitano per uscire dalla crisi.

Dov'è il milione di euro per l'osservatorio ambientale che l'ingegner Luzio a febbraio in consiglio comunale di Porto Tolle aveva dichiarato imminente addirittura entro il mese di marzo?

Queste proposte costruttive saranno quelle portate dalla FdS sabato ad Adria...un NO ad un progetto, non un NO al lavoro.

mercoledì 19 ottobre 2011

Fermare subito la nomina di Direttore del PARCO: l'Iter è illegittimo

Ho letto sui giornali della nomina da parte del comitato esecutivo dell’Ente Parco dei tre commissari che valuteranno le circa 80 candidature in merito al rinnovo della figura di direttore dell’Ente. I tre commissari non sono altro che tre membri del comitato esecutivo stesso… si sono quindi autonominati, e decidono loro stessi quale sarà il nominativo del nuovo direttore da proporre all’approvazione del consiglio. Insomma, un po’ come se in un comune fosse il singolo assessore ai lavori pubblici a decidere chi si aggiudica le gare d’appalto, non un’apposita commissione.

Il fatto che tra i commissari ci sia addirittura il presidente ha poi del ridicolo. Forse Gennari si confonde con la nomina dei dirigenti negli enti pubblici di secondo grado, la quale può essere decisa direttamente dai presidenti o dal consiglio. Tuttavia questa volta si parla di una procedura aperta tramite la pubblicazione di un bando di concorso quindi la nomina non può essere di tipo politico, ma fatta sulla base di competenze specifiche analizzate da qualcuno competente esterno al comitato esecutivo; a quest’ultimo spetta solo l’onere di nominare i commissari e proporre poi al consiglio le candidature da loro selezionate.

Il fatto poi che uno dei tre commissari dichiari alla stampa di “essere in minoranza all’interno del gruppo che analizzerà i curriculum” fa capire quanto ci si stia muovendo verso una nomina politica fatta dai 3 consiglieri come rappresentanti di Lega, Pd e Pdl.

Capisco che entrambi i mandati della presidenza Gennari non si siano caratterizzati per il rispetto delle regole, a cominciare dal parere NULLO perché privo di mandato da lui espresso in Consiglio Regionale in occasione della modifica della legge del Parco, ma questa volta ha proprio esagerato.

Bisogna annullare immediatamente la delibera del comitato esecutivo che ha nominato i commissari e fermare l’iter di nomina finchè la faccenda non sarà del tutto chiarita, per evitare che qualche scellerato comportamento sfoci in violazioni amministrative o addirittura penali che chiunque potrebbe far valere in qualsiasi momento.

Fa sorridere che queste denunce debbano venire dal consigliere più giovane e politicamente inesperto; anzi fa sorridere il fatto che ci sia bisogno che qualcuno si debba prendere la briga di far presente la legge agli amministratori del Parco…..e per fortuna che il vicepresidente dell’Ente è un avvocato!


Angelo Motta

Consigliere Ente Parco Delta del Po

domenica 16 ottobre 2011

100 Polesani fra gli Indignati: ecco com'è andata

Il 15 Ottobre è una data che resterà impressa nella mente di molte persone, ma soprattutto in quelle di un centinaio di Polesani che sono partiti alla volta di Roma per partecipare alla Manifestazione “Siamo indignati, l’Italia non è in vendita” attraverso due bus organizzati dalla FdS e dalla FIOM. Ascoltando TG e annunci dei vari politici, da Gasparri a Vendola, poco si capisce di quel che è successo, forse perché parlano senza conoscere i fatti o perché qualcuno ha scritto loro il copione, non so. Fatto sta che FdS e FIOM presenti in massa al corteo qualcosa di vero e concreto ce l’hanno da dire avendo vissuto i fatti in prima persona.

Il primo appuntamento è alle 05.30 nel parcheggio dell’Aliper di Taglio di Po dove il primo bus raccoglie manifestanti di Porto Tolle, Taglio di Po e Porto Viro; si prosegue poi con tappe Adria, Rovigo e Occhiobello (per tutto l’alto Polesine). Il clima è sereno, ed una volta immessi in autostrada il primo pensiero degli organizzatori è di racimolare abbastanza soldi per coprire le spese necessarie a pagare i due bus (3700 euro totali). sono finiti i tempi in cui la presenza in Parlamento permetteva di organizzare bus facendo pagare al max 10 euro come quota partecipazione…La FIOM aderisce donando ben 500 euro, altrettanti li darà la FdS svuotando gli ultimi rimasugli delle casse di Rifondazione Comunista e dei Comunisti Italiani….Il resto arriverà dalle tasche dei manifestanti; la quota partecipazione viene fissata a 25€ a cranio, salvo poi decidere di ridurre a 10€ la quota per studenti/disoccupati. Dalla una conta approssimativa i soldi racimolati non servirebbero a coprire le spese perciò al portavoce provinciale della FdS Lorenzo Feltrin spetta un arduo compito: chiedere a chi ne avesse possibilità di integrare la quota di ulteriori 5 euro…Alla fine, una volta spiegate le motivazioni, nessuno nega un ulteriore sforzo economico, e grazie a qualche massiccia una tantum di un paio di partecipanti la questione economica sembra essere risolta.

Ora tutti a nanna aspettando di risvegliarci al parcheggio di Ponte Mammolo, tra qualche sosta negli Autogrill già stracolmi di manifestanti e qualche difficoltà nel cambio marcia per gli autisti del bus reperito nel trevigiano.

All’una i due bus giungono nella capitale e si dirigono alla volta della stazione Termini, di fronte alla quale si trova Piazza della Repubblica già stracolma di gente tanto da costringere il corteo a partire con mezz’ora di anticipo.

Le facce sono sorridenti, le bandiere più numerose sono quelle della FIOM, dei COBAS e della Federazione della Sinistra, pressoché nulla la presenza di vessilli delle altre forze politiche. Molti striscioni del comitato 15 ottobre, gli organizzatori della manifestazione; in apertura la scritta “People of Europe Rise Up” la stessa frase esposta mesi fa sul Partenone di Atene da parte del Partito Comunista Greco.

I polesani si tuffano nella folla, chi con lo striscione della rete polesana dei comitati no carbone e no nucleare, chi con bandiera FdS o FIOM, chi con vessilli del Che e chi senza nulla, mischiandosi alle migliaia di ragazzi, famiglie e anziani presenti a Roma.

Atmosfera gioiosa, carri con la musica, interventi contro la crisi del debito mondiale e l’incapacità dei governanti di farvi fronte (vero motivo della manifestazione), carri che distribuivano l’immancabile nettare degli dei (la birra) e gruppi che intonano Bella Ciao o Bandiera Rossa.

La prima avvisaglia che qualcosa non stava funzionando nel verso giusto sono 2 auto incendiate e le vetrine infante di una banca. I manifestanti formano un cordone umano facendo deviare il corteo e aspettando che finalmente, dopo che l’incendio si stava propagando i pompieri venissero a domare le fiamme. Da notare che a circa 40 metri dall’accaduto 3 camionette della polizia stavano pattugliando l’accesso a non so quale obiettivo sensibile, senza scomodarsi di usare estintori per domare l’incendio che da un’auto si è propagato nell’altra ma soprattutto senza preoccuparsi di deviare il corteo, lasciando che fossero gli stessi manifestanti a farlo.

Nei pressi del Colosseo si incontrano i responsabili di tali atti: un gruppo di 50-60 persone incappucciate, con caschi in testa, dietro un leader con bandiera nera che inneggia contro Berlusconi e a favore del duce Mussolini con frasi simili al motto di FN “boia chi molla è un grido di battaglia”. Qui gli stessi manifestanti cominciano una vera e propria sassaiola verso il gruppo vestito di nero, mentre dalle scalinate dei fori imperiali iniziano le grida di “fuori, fuori, fuori”. Arriva poi in coda il carro dei Cobas che li etichetta come fascisti e li invita a togliersi i caschi ed andarsene. Aspettando che le forze dell’ordine si materializzino per cacciare il gruppo di Black Block il corteo prosegue tra canti e qualche Nastro Azzurro verso l’enorme Piazza San Giovanni dove si attende la coda del corteo che doveva ancora partire da Piazza della Repubblica. Durante l’attesa gazebi de Il Manifesto, Liberazione, Comitato 15 Ottobre, Federazione della Sinistra distribuiscono magliette, bandiere, giornali e gadget. Poco distante si nota una Fiorella Mannoia vestita in casual che passeggia sotto uno striscione inneggiante la conoscenza e la cultura sorretto da palloncini colorati. Il momento è ottimo per fare uno spuntino con qualche panino con crudo o mortadella, mentre a pochi metri si stava per scatenare l’inferno.

All’improvviso ti accorgi che l’intera piazza sta correndo verso di te, un fuggi fuggi generale dato dal fatto che le geniali forze dell’ordine hanno deciso di spingere il gruppo dei black block fermati al Colosseo, fin dentro Piazza S.Giovanni, proprio dove centinaia di migliaia di persone erano tranquille ad attendere la coda del corteo. A questo punto 4 camionette della Polizia ed una dei carabinieri entrano a tutta velocità in piazza e usano i famosi idranti per scacciare tutti indistintamente grazie anche all’uso di numerosi lacrimogeni (scaduti nel 2006).

La scena è di guerra, i black block si raggruppano e corrono alla volta delle forze dell’ordine con sanpietrini e transenne abbattendo uno dei loro mezzi, mentre la polizia continua cacciarli verso la folla che non sa più dove scappare. I gazebi ormai vuoti coi volontari bagnati fradici e coi conati di vomito dovuti ai lacrimogeni, e i pacifici Indignados disorientati da tutta quell’acqua e quei lacrimogeni che fioccavano dall’alto verso tutti indistintamente.

La massa dopo aver tentato inutilmente di frapporsi tra polizia e black block con le mani alzate decide di scappare, l’obiettivo dei militari (ai quali tutti i politici hanno espresso massima solidarietà) è di cacciare via tutti, non importa dove, non importa chi, e non importa nemmeno che sia stata loro la scelta scellerata di spingere i black block nel bel mezzo della piazza.

La fuga non è semplice perché un’intera piazza cerca di uscire mentre nello stesso tempo il corteo, che essendo stato deviato non è a conoscenza di nulla, cerca di entrare in San Giovanni. Piedi pestati, qualche anziano in carrozzina bloccato e gente contro gente…una vera e propria macelleria.

Finalmente riusciamo a lasciarci alle spalle la piazza cercando una metro per raggiungere il bus; quella del Colosseo è chiusa, cerchiamo di raggiungere i Fori Imperiali ma veniamo caricati anche li dai carabinieri noncuranti che i manifestanti avevano appena consegnato loro 3 incappucciati. Di lacrimogeni e idranti ce n’è per tutti, anche per quelli che hanno appena fatto arrestare i black block.

Nell’aria si respira qualcosa di strano, “qui ci scappa il morto” dicono molti di noi vedendo le camionette entrare a grandissima velocità nelle strade senza preoccuparsi di investire qualcuno dei neri o qualcuno dei rossi…

Finalmente troviamo una metro aperta e ce ne andiamo verso la tranquillità di Rebibbia alla volta del bus che ci riporta esausti nella nostra terra.

Questo è cio che noi abbiam vissuto in prima persona, e questo ci porta ad una riflessione: vero che i black block sono dei criminali e che van fermati (il corteo stesso ci ha provato), ma vero anche che le forze dell’ordine erano pressoché nulle mentre questi devastavano auto e banche, quando sarebbe stato facilissimo bloccarli, salvo poi essersi materializzate dal nulla al momento dell’attacco finale quando li han butatti in mezzo alla piazza eh hanno attaccato tutto e tutti indistintamente. Insomma, siccome a pensar male si fa peccato ma ci si azzecca sempre, sembrerebbe che ieri sia stato permesso che il gruppo devastasse tutto e si “gonfiasse” per poi innescare una guerriglia che disperdesse nel contempo black block e corteo, deviando l’attenzione sugli scontri evitando di parlare del fatto che mezzo milione di persone sfilava a Roma per chiedere al governo di attuare misure diverse contro la crisi mondiale.

Concludo ringraziando i giornalisti del Carlino e della Voce che han deciso di pubblicare sul giornale esattamente quel che ci han sentito dire al telefono da Roma quando ci han chiamati per sentire la verità e quindi scrivere nei loro giornali quello che esattamente è successo raccontato da chi realmente ha vissuto questo esempio di cattiva gestione dell’ordine pubblico.

martedì 11 ottobre 2011

Mainardi ti piace vincere facile? Bonciboncibopopò

Mainardi ma che gioco fai?

Ennesima uscita sul Parco del consigliere regionale Mainardi del PdL; proprio lui, il “nominato” che è entrato in consiglio senza fare il minimo sforzo di campagna elettorale, senza prendere preferenze, senza essere scelto dai polesani, ma solo perché era nel listino bloccato del presidente Zaia.

O meglio ennesimo autogol: pochi giorni fa il primo, con la critica all’Ente definito proprio da lui inutile e inefficace senza ricordare che la presidenza e la maggioranza nel CdA spettano al suo partito; che vi sono state pesanti sponsorizzazioni alquanto dubbie proposte da uomini del suo partito; e che la regione che lui rappresenta ha ben 4 consiglieri mentre le altre amministrazioni ne hanno due e quindi ha tutta la forza per far lavorare il parco come si deve…

Ora arriva il secondo: Mainardi “non capisce l’atteggiamento del parco favorevole alla conversione a carbone della centrale Enel dato che il suo scopo è quello di tutelare il territorio…..”

Bene, grazie Mauro, se non ce lo diceva il Consigliere regionale noi non ce n’eravamo accorti….

Facile però parlare ora, col senno di poi, a decisioni già prese….Io sono stato l’unico consigliere a contestare questa presa di posizione di Gennari, ricordiamolo illegittima perché presa senza approvazione del CdA e in contrasto con deliberazione del Comitato tecnico scientifico del’Ente. Perché non ha parlato prima Mainardi? Perché non ha manifestato la contrarietà al suo compagno di partito Gennari? Non serve forse a questo un coordinatore? Ma soprattutto: non poteva parlare in sede di consiglio Regionale e denunciare questa ambiguità come fatto da FdS e IdV? Il nostro consigliere regionale Pettenò ha fatto presente proprio questa ambiguità in sede di modifica della Legge del Parco. Ma dov’era Mainardi quel giorno? NON ERA PRESENTE AL VOTO

Lo sport preferito di Mainardi in queste settimane sembra quello di suonare il campanello e poi scappare come fanno i bambini…

Il compito di un consigliere regionale è quello di rappresentare il proprio territorio all’interno del consiglio, anche se non è stato direttamente eletto dal polesine. Logico quindi che se il Parco ha preso una decisione illegittima doveva dirlo nella sede opportuna.

Mi sembra che il Pdl stia facendo con quest’Ente il contrario di quel che faceva Penelope con la famosa tela: invece di farla e disfarla, loro fanno a gara a chi riesce per primo a scomporla.

lunedì 10 ottobre 2011

Censimento ISTAT: un aiuto dalla Federazione della SInistra

Problemi col censimento ISTAT? 
Notti insonni, mal di testa, poco tempo o semplicemente poca voglia? 

Non preoccuparti, la Federazione della Sinistra ti da una mano gratuitamente nella compilazione del questionario... 

Un'occasione per dimostrare che la politica è anche quella buona, quella con la P maiuscola, quella di un tempo, quella che si mette AL SERVIZIO DEL CITTADINO!
Puoi trovarci nei seguenti orari e luoghi:


PORTO TOLLE:
Via Matteotti 193 Ca' Tiepolo (di fronte alla Mutua)
tel 3358275316
- dal lunedì al venerdì dalle 17.30 alle 19.00
- lunedì e mercoledì anche dalle 08.30 alle 12.00

PORTO VIRO:
Via Risorgimento
- mercoledì dalle 10.00 alle 12.00

ROVIGO:
Corso del popolo 183 Tel. 0425/28756
- Martedì, giovedì e sabato dalle 10.00 alle 12.00
- Venerdì dalle 15.00 alle 18.00

OCCHIOBELLO:
su appuntamento (3397181654)

TRECENTA:
Via C.Battisti 86
-Sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.00

sabato 8 ottobre 2011

La Federazione della Sinistra in trasferta a Roma

La FdS Polesana sostiene e partecipa alla manifestazione "Siamo indignati, l'Italia non è in vendita" organizzata a Roma per il 15 ottobre, in concomitanza col movimento globale degli "Indignados" che scenderanno in piazza in vari Paesi del mondo...

E' finito il tempo delle chiacchiere, è finito il tempo dei proclami su facebook e delle chiacchiere da bar....
E' giunta l'ora di manifestare tutto il nostro dissenso verso questo governo e questo sistema che ci han portato in un tunnel di cui non vediamo la fine..

Tutto questo mentre il parlamento si occupa delle intercettazioni , dell'ennesimo condono e degli affari del Premier che spende centinaia di migliaia di euro tra Escort ed "aiuti economici" ai suoi amichetti indagati per corruzione, prostituzione e falsa testimonianza...

Insomma chi tutto, chi niente.....

Per protestare contro tutto ciò la Federazione della Sinistra Polesana organizza un bus diretto nella capitale con partenza verso le ore 07.00 con tappe Adria-Rovigo-Occhiobello.

"Odio gli indifferenti"  [A.Gramsci]

mercoledì 5 ottobre 2011

E' più inutile il Parco o il duo Mainardi-Coppola?

 Coppola e Mainardi prendono a colpi d’accetta l’Ente Parco definendolo un Ente inutile, una super ProLoco…
Forse agli assi piglia tutto della politica rodigina sfugge che la Presidenza di questo Ente è di Geremia Gennari, sindaco PdL di Porto Viro. Va inoltre ricordato che la maggioranza dei consiglieri dell’Ente è composta proprio da uomini del loro partito.
Sembra alquanto stupido quindi definire inutile quest’Ente, usando tra l’altro le stesse parole usate da Gennari : pochi mesi fa infatti il presidente aveva dichiarato che il suo concetto di Parco era quello di una super Pro Loco suscitando le critiche del centrosinistra. Quello di Mainardi è quindi un colossale autogol....e ricordiamolo: Mainardi che sembra l'oracolo della buona politica, è un "nominato" essendo entrato in consiglio regionale attraverso un listino bloccato, senza nemmeno sforzarsi di fare campagna elettorale...
Se l’Ente è immobile, vadano a dirlo ai loro uomini che detenendo la maggioranza possono decidere il buono ed il cattivo tempo.
Chi ha affossato il piano del Parco fermo da 13 anni? Chi ha tagliato moltissimi finanziamenti alle fiere locali? Sbaglio o la Regione Veneto che Mainardi e Coppola rappresentano è presente nel Parco con ben 4 consiglieri, il doppio di tutti gli altri enti che lo compongono?
Ma soprattutto, chi ha dichiarato in consiglio regionale che il Parco è favorevole alla scelta del carbone dell’Enel? Giuseppe Geremia Gennari.
Se è vero che il Parco è inutile, come mai la Rugby Rovigo non restituisce i 25000 euro di sponsor che il Parco contro ogni logica gli ha assegnato? Tagliamo lo sponsor a manifestazioni come “Parco in bici” ma 25 mila euro per una squadra di calcio di Rovigo (che non è nel territorio del Parco) li troviamo?
Sarà mica per i buoni contatti con la società che permettono alla Coppola di fare da madrina d’eccellenza nelle premiazioni del Rugby Rovigo che vanta tra i soci proprio il marito della Coppola e come revisore del conti il consigliere provinciale PdL Filippo Carlin che detiene l’omonimo ruolo proprio all’ente parco?
Siano seri e pragmatici allora questi politici della domenica, se l’ente è inutile restituiscano i soldi degli sponsor e soprattutto sgomberino il campo lasciando il Parco finalmente libero di decollare verso il suo unico scopo: tutelare e sviluppare il nostro immenso patrimonio naturalistico.


SEGUIRANNO A BREVE NUOVI NUMERI SUI VERI SPRECHI DELLA POLITICA PERPETRATI PROPRIO DA QUESTO DUO.....STAY TUNED