giovedì 26 luglio 2012

Pescatori in crisi, la regione non neghi le sue responsabilità. Manzato deve solo vergognarsi


Ma per piacere!
Manzato la smetta di arrampicarsi sugli specchi e di fare lo scaricabarile sulla vicenda pesca nel Delta.
E’ francamente vergognoso che l’assessore regionale in visita a Porto Tolle cerchi di lavarsi la coscienza come una verginella e scarichi la colpa sulla solita Roma Ladrona.
In questa occasione parlo oltre che da esponente FdS Portotollese, anche da figlio di pescatori di Scardo vari, nipote di pescatori, cugino di pescatori ed amico di pescatori.
E’ squallido e inquietante che la regione tenti con tanta nonchalance di scrollarsi di dosso le enormi responsabilità che ha in tutta questa faccenda. La vivificazione delle lagune è compito della Regione Veneto, così come la gestione delle spiagge. Quindi chi doveva farla la vivificazione? Berlusconi o Monti? 
Una bella faccia tosta quella di Manzato,che se ne viene a spasso nel delta a danno già compiuto incolpando il governo centrale perché non ha ancora risolto la crisi. Le colpe caro assessore sono di chi non ha fatto prevenzione, di chi ha tagliato gli stanziamenti al Consorzio di Bonifica impedendo cosi la difesa delle lagune e mettendo in crisi migliaia di pescatori.
Definisce lo spettacolo desolante, peggio di quanto potesse aspettarsi…eh già facile per Manzato visto che non ha la più pallida idea di come sia fatto il Delta e che evidentemente ha sottovalutato il grido di allarme dei pescatori se si aspettava qualcosa di più roseo.
Una cosa è certa, l’assessore può cantare fin che vuole la sua filastrocca ma stavolta non incanta i pescatori. Qui nel delta è un anno che diciamo che le lagune vanno vivificate, che i lavori sono urgenti. La risposta della regione è stata un assoluto, assordante e pericoloso silenzio.
Avrete sulla coscienza le famiglie che state rovinando con la vostra inerzia.

domenica 22 luglio 2012

No all'abolizione e allo smembramento della Provincia di Rovigo




Guglielmo Brusco, vicepresidente Comunista della Provincia di Rovigo, nonchè assessore al lavoro e alla sanità e impavido difensore dei diritti dei più deboli, dice la sua sul decreto approvato in questi giorni che pone fine all'unità del popolo polesano passata attraverso le grandi Guerre, le alluvioni del fiume Po, la vita in risaia e la crisi economica...





"Tiziana Virgili non sarà l’ultimo Presidente della Provincia di Rovigo.

Tiziana Virgili merita di essere il prossimo Presidente della Provincia di Rovigo. Lo merita perché in questi anni di Presidenza, tra le altre cose, si è schierata nettamente a favore della giustizia sociale, a difesa del mondo del lavoro in crisi e a protezione dei più deboli e degli emarginati.
E se tutti, a partire dal Presidente della Repubblica, faranno il proprio dovere e chiederanno semplicemente il rispetto della Costituzione, avranno il merito di impedire, che un governo comandato da uno che nei confronti delle province, delle popolazioni e della democrazia che rappresentano, ha già avanzato provvedimenti anticostituzionali dal significato peggiore di quelli che fece il duce Benito Mussolini nel 1927, possa far si che Tiziana Virgili sia l’ultimo Presidente della Provincia di Rovigo.
Monti e i suoi colleghi, che possono annoverare tra i dati caratteristici del periodo del loro mandato un numero spaventoso di suicidi per problemi economici che molti imputano legati anche dalla loro azione governativa e un numero pauroso e crescente di poveri che si contrappone alle smisurate e immorali ricchezze di pochi ricchissimi che non sono colpiti da patrimoniali per scelta precisa del governo presieduto dall’ultimo Senatore a Vita nominato dal Presidente Napolitano (la precarietà il Dr. Monti la lasciata agli altri, ai giovani e ai più deboli!!!), non possono impunemente beffare la Costituzione.
Le Province, secondo l’art. 133 della Costituzione nata grazie ai sacrifici e anche alla morte di tante donne e tanti uomini della Resistenza, possono cambiare circoscrizione solo “con leggi della Repubblica, su iniziativa dei Comuni, sentita la stessa Regione”. E quando mai i nostri comuni si sono attivati perché il Polesine non sia più Provincia? E quando mai la nostra Regione ha espresso preventivamente il suo parere? Ma Monti pensa di operare in una Repubblica delle banane dove la Costituzione non esiste?
Allora, indipendentemente dal quesito provincia si o provincia no, prima di tutto c’è da rispettare la Costituzione e finché questa non sarà cambiata, l’iniziativa spetta ai comuni e non a Monti e al suo Governo composto da personaggi con redditi milionari che chiedono sacrifici ai lavoratori, ai disoccupati e ai pensionati con redditi miserabili..
Per questo invito i Parlamentari e i Consiglieri Regionali polesani (anche la Regione viene presa in giro con questo provvedimento), i partiti, i Comuni e tutti coloro che hanno a cuore la democrazia e il rispetto della Costituzione ad attrezzarsi per rispondere adeguatamente a questo attacco alla sovranità popolare, chiamando la Corte Costituzionale a fare il proprio dovere in merito. La Giunta Provinciale ha già deciso di difendersi, ma solo insieme i polesani saranno più forti!!
Non ho dubbi che sarà il Presidente della Repubblica Napolitano a richiamare questo governo di non eletti dal popolo, al rispetto della Costituzione e nel caso ciò non succedesse, so anche che tanti si stanno informando se per l’attacco alla integrità dello Stato e alla sovranità popolare espressa ancora una volta nell’art. 17 del Decreto 95/2912, il governo Monti-Passera-Fornero, possa essere denunciato per attentato alla Costituzione.
Difendiamo la Provincia di Rovigo e la Costituzione!!! Un appello anche alla stampa, affinché come ha fatto in questi giorni Libero, approfondisca il tema e dica a tutti che l’art. 17 del Decreto 95/2012 è anticostituzionale."