mercoledì 3 novembre 2010

ALITALIA: cornuti e mazziati...

E’ fresca fresca la notizia secondo cui l’amministratore delegato di Alitalia Rocco Sabelli, ha intenzione di raccomandare agli azionisti di costruire una fusione della compagnia di bandiera con Air France-Klm. Beh che c’è di strano direte voi… ma andiamo a ritroso nel tempo di qualche anno, facciamo tipo il…2006:
Al governo c’è Romano Prodi ed il 10 ottobre il premier denuncia il pessimo stato dei conti della compagnia e decide di prendere in mano la questione per evitarne il fallimento contattando i partner stranieri interessati al salvataggio della flotta.
Il primo dicembre poi il CdM (consiglio dei ministri) delibera la cessione della propria quota di controllo di Alitalia, mentre pochi giorni dopo il Tesoro pubblica l’invito a presentare manifestazioni d’interesse.
A febbraio 2007arrivano le prime manifestazioni d’interesse, ma successivamente Airone e Airflot si ritirano, finchè a luglio il ministro dell’economia annuncia che la gara è fallita. Nello stesso periodo il presidente di Alitalia Libonati si dimette incassando 6milioni e 600mila euro di liquidazione; al suo posto arriva Maurizio Prato.
Tra agosto e settembre si vara un piano “per la sopravvivenza” ed il presidente da il via alla ricerca a tutto campo di qualche acquirente; nel frattempo le voci dei leghisti e di Berlusconi si fan sempre più potenti tuonando contro una svendita all’estero della nostra compagnia e contro la chiusura dello scalo di Malpensa.
Si fanno sotto intanto Airflot, Airfrance ed Airone; mentre dall’opposizione continuano al gridare allo scandalo per l’avvicinarsi di partners stranieri.
Il 30 novembre il quadro finanziario peggiora, la compagnia comunica un indebitamento che è salito a 1,18 miliardi.
A dicembre Airfrance fa una proposta di interessamento non vincolante ed il CdM comunica la scelta di quest’ultimo partners per le trattativa per la cessione della propria quota di proprietà (49,9%). Il 28 dicembre il ministro Padoa Schioppa da il via libera definitivo alla trattativa. Berlusconi e Bossi insorgono. Un putiferio di ricusazioni…
A Gennaio 2008 l’amministratore delegato di Air France (ex AD di Alitalia) incontra Prodi, Padoa Schioppa ed i sindacati, intanto Airone ricorre al Tar contro la trattativa riservata con la compagnia francese. Nello stesso mese il governo Prodi cade per colpa dei centristi di Mastella che gli negano la fiducia.
A febbraio Airfrance fa sapere che proseguirà la trattativa solo se il futuro premier appoggerà l’operazione. Berlusconi fa sapere che è contrario alla vendita della compagnia agli stranieri e sostiene che una cordata di imprenditori italiani sia pronta all‘acquisto. Intanto la liquidità di Alitalia continua a scendere mettendo a rischio persino i rifornimenti di carburante.
Lo stato Italiano continua sulla via dei prestiti ponte concedendo milioni su milioni di euro….
Ad Aprile Berlusconi e la Lega vincono le elezioni ed Airfrance si ritira dalla gara e l’amministratore delegato di Alitalia si dimette portandosi a casa una liquidazione di 6milioni e 700mila euro.
Alla fine la CAI (compagnia area italiana) comprerà Alitalia con il plauso di Berlusconi e dei leghisti….nel frattempo qualche migliaio di lavoratori ci lascerà la pelle….
Veniamo al dunque: l’amministratore delegato oggi annuncia l’intenzione di procedere alla costruzione della fusione con Airfrance nel 2013.……
Ma quindi…invece di gridare allo scandalo perché Prodi vedeva di buon occhio l’acquisto di Alitalia da parte dei francesi per evitare licenziamenti e perdite economiche…non si poteva, col senno di poi, procedere su quella via? Non si sarebbe evitato un ulteriore prestito ponte? Non si sarebbe evitata una liquidazione milionaria per l’amministratore delegato? Non era meglio trasferire le passività ad Airfrance?
Alla fine noi tutti abbiam pagato per risanare i debiti di Alitalia, i lavoratori han finito per il pagare lo stesso con la loro pelle….ed a distanza di due anni Sabelli tira fuori dal cilindro nuovamente Airfrance…
Complimenti: cornuti e mazziati!

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