sabato 17 marzo 2012

Mainardi si è rasato i capelli....

Ebbenesì....mentre molti di voi leggendo i quotidiani han pensato che Mainardi avesse dato di matto per aver attaccato Enel e difeso il Parco; in realtà la questione assume contorni molto meno drammatici e legati a dettagli tecnico-naturali...
Giovedì sera infatti nel salone di parrucchieri Rudy, all'interno del Centro Commerciale il Porto si è consumato un dramma degno della trasmissione televisiva Tabatha mani di forbice...praticamente l'uomo di punta del PdL polesano doveva fare un ritocco di tinta ad un ciuffo di capelli bianchi, quando uno ragazzo che faceva lo stage pagato dalla provincia di Rovigo è inciampato su un cavo elettrico mentre reggeva un rasacapelli ed ha attentato al ciuffo del consigliere regionale....Già molti vociferano che dietro quello che sembra un incidente ci sia l'amministrazione provinciale di Rovigo che avrebbe corrotto lo stagista per decapitare l'avversario politico...mossa che per ora pare non essere riuscita....
E così la Caterina Caselli mora del Pdl, la Fantaghirò maschile di Adria, si è trovato ad avere la stessa capigliatura del collega/rivale Luca Bellotti
Cosa c'entra tutto questo vi starete chiedendo.....Bene, pochi di voi sanno che il soprannome del buon Mainardi, ai tempi delle medie era proprio Mauro Hulk...infatti mentre il supereroe dei fumetti quando tagliava i capelli perdeva la forza, il nostro consigliere regionale perde invece la memoria....
Quindi non dobbiamo attaccare il povero Mauro per il suo ennesimo cambio di casacca e per la sua incoerenza, sarebbe come sparare contro la croce rossa.

Peccato che questo incidente sia capitato il giorno in cui l’A.D. di Enel F.Conti diceva: “cari polesani, sino al 2016 soldi per la centrale di Porto Tolle non ce ne sono, poi si vedrà”. Il giorno dopo mentre il mondo politico e sociale polesano cercava di trovare la strategia migliore per rialzarsi dopo essersi reso zerbino di Enel di questi anni, Mainardi a capo rasato dichiarava “Me ne sono stato fuori perché non ho mai creduto che Enel potesse investire 2,5 miliardi di euro a Porto Tolle”. 
E ancora: “Finalmente abbiamo capito che Enel non ha in mente nessuna riconversione a breve termine e che in questi anni abbiamo assistito ad un grande bluff, architettato da chi aveva interesse ad alimentare false aspettative”, oltre a definirsi “sconcertato” dalla posizione dell’ente parco “pronto ad accettare una centrale nel cuore dell’area protetta”.
Il fatto è che con la caduta dei capelli, è venuta meno anche la consapevolezza che un consigliere regionale, nonché dirigente di uno dei due più grossi partiti del Polesine e d’Italia, non  dovrebbe “starne fuori”, ma parlare e dire la propria sempre, anche se è costretto a dare ragione alla Federazione della Sinistra che da almeno sette anni sostiene che Enel non era interessata all’investimento.
Non si ricorda nemmeno che il giorno in cui la regione ha modificato la legge del parco lui e la sua compagna Isi Coppola andavano per campi a raccogliere le patachine (erba culinaria) invece di prendere posizione al riguardo.....
Poretto ha scordato persino che il Presidente del Parco, che senza nemmeno interpellare il consiglioha dato parere favorevole al cambio della legge istitutiva per consentire ad Enel di avere la strada spianata per l’utilizzo del carbone, è un membro del suo partito, e che l’unica voce che lo ha contestato nel metodo e nel merito è stata quella di Angelo Motta, rappresentante della Federazione della Sinistra nel consiglio dell’Ente.
Ci sovviene persino un convegno a Cortina dove lei ha criticato il Parco tacciandolo per una sorta di proloco che va avanti come un carrozzone senza concludere niente....
Salvando quindi dalla graticola il povero Mauro Hulk, ci soffermiamo a fare qualche riflessione...
A parte il classico e doveroso “Vi era stato detto!”, che mai come in questa occasione possiamo vantarci di dire, dobbiamo evidenziare ancora una volta che il colpevole di questa situazione è solo ed esclusivamente Enel, che per anni ha preso in giro i polesani e che di fatto non ha mai avuto seriamente intenzione di riconvertire l’impianto. A cui si aggiungono quei politici low cost che hanno riempito di balle i polesani promettendo cose irrealizzabili per meri fini elettorali
Ora tutti diranno che si deve essere fermi e decisi nei confronti di Enel, e a questi diamo il benvenuto nel club....serviteci pure un martini...o meglio un campari
E' bene chiudere con un appello: sosteneteci nel chiedere a gran voce lo smantellamento dell’impianto. Noi lo facciamo da soli da diversi anni ormai. Si può e si deve pretenderlo da Enel, che ci ha già sfruttato e preso in giro abbastanza...

venerdì 16 marzo 2012

TRECENTA: Guglielmo Brusco convocato in commissariato

Il vicepresidente della Provincia nonchè candidato sindaco del centrosinistra a Trecenta si è visto convocare in caserma dai Carabinieri per aver affisso uno striscione sul recinto in muratura di casa propria. 
Da anni Brusco è impegnato nella lotta cittadina per salvare l'ospedale di Trecenta dalla chiusura voluta dalla regione veneto, e per protesta ha esposto un lenzuolo con scritto "cara regione il san luca non si tocca".
Stessa cosa ha fatto il comitato cittadino esponendo lenzuola di protesta in alcune zone della cittadina...peccato che all'improvviso siano state fatte sparire...Cosa diversa per quella di casa Brusco, per la quale si è reso necessario l'intervento dell'arma dei carabinieri che ha convocato l'esponente della fds comunicandogli che il lenzuolo (che dava sul marciapiede) era in contrasto con il codice della strada in quanto distraeva i cittadini alla guida e quindi andava rimosso. Qualora non si fosse provveduto celermente ci sarebbe stata una multa, nel caso in cui avesse dovuto provvedervi il comune occorreva pagare anche il disturbo...e se si andava avanti ancora per le lunghe scattava l'arresto e in caso di proteste anche la pena di morte....
Insomma una forma di protesta non gradita...qualcuno ha voluto ostacolare una legittima forma di dissenso pacifico, una tutela del territorio e della salute dell'Altopolesine...qualcuno che non ha ancora capito che se vuole chiudere il San Luca ha trovato un osso duro...
E quindi come si fa da piccolini in cui ci si sputa o ci si tira le orecchie.....ora siamo giunti ai dispetti....e si usano le forze dell'ordine per simili giochetti infantili...insomma roba da tocco-blu-non-gioco-più, chi-lo-dice-sa-di-esserlo, nessuno-vuole-giocare-con-me.....come da piccolini se ci sentivamo IMPOTENTI chiamavamo la mamma, a Trecenta si chiamano i Carabinieri...ma veniamo al nocciolo della discussione...lo striscione di Brusco, affisso sul muro di casa propria che da sul marciapiede in porfido disturba la guida.....embè certo...a guardare bene la foto disturba anche il pedone che voleva transitare per forza tra il cartello del divieto di sosta e la muretta.....
Ma allora vediamo altri esempi di striscioni che secondo questa teoria andavano rimossi:

- Comune di Pincara, protesta contro la discarica voluta dalla regione Veneto, decine di cartelli di protesta....risultato: la discarica non si è fatta;

- Comune di Porto Viro, Porto Tolle ecc.... sui cavalcavia striscioni della regione veneto contro l'abbandono dei rifiuti;

- Rotonda di Porto Tolle, striscione di sostegno al Delta 2000 da parte degli ultras

- Rotonda di Taglio di Po: striscione per anniversario AVIS esposto per circa un anno

- Bandiere della Pace esposte da centinaia di famiglie

- Comune di Loreo: striscione contro il terminal gasiero degli anni scorsi

- Cartelloni elettorali, pubblicitari, spazi comunali delle comunicazioni in molti paesi affissi sulle mura di recinzione degli edifici, che danno sui marciapiedi e sulle strade

- cavalcavia di Adria: "domenica i negozi del corso sono aperti"

- Festa dell'Unità di crespino: cartelli del tombolone da 100.000 euro affissi in ogni dove

- Fiere e Sagre Paesane: cartelli e striscioni affissi nei cavalcavia e nelle rotonde

- Comune di Ceregnano, proteste dei lavoratori Grimeca

- Comune di Adria, striscione in memoria di un ragazzo morto in un incidente stradale

- Andiamo più in grande: "Ridateci Denise Pipitone", "Liberate Rossella Urru" vi dicono niente? Mai visti ai TG?

Insomma ci sarebbero centinaia di esempi di cartelli o striscioni esposti in giro per l'italia.....che una persona a Trecenta non sia più libera di esporre un lenzuolo a difesa del proprio ospedale senza invadere la strada deve fare rabbrividire tutti quanti...
Intanto Guglielmo Brusco, dal carcere di Regina Coeli ci fa sapere di aver dato mandato ai propri avvocati di far rimuovere lo striscione.... e Antonio Laruccia sindaco di Trecenta è stato visto in un duello pubblico mentre litigava col suo amico immaginario perchè gli aveva rubato l'orsacchiotto e mangiato l'ultima caramella....
Intanto qualche potente lobbista e qualche politico dei livelli alti gongola...e gongola.....e gongola.......e gongola

mercoledì 14 marzo 2012

ADRIA: PIANO SICUREZZA DA PAURA!

Venerdì 9 marzo è apparso, nella sezione locale del Gazzettino, un articolo molto inquietante. Lo stesso riportava le decisioni della giunta del Comune di Adria in merito al nuovo piano sulla sicurezza urbana.

Per prima cosa il nuovo piano prevede che il personale della polizia locale sarà dotato di “sfollagente, spray urticanti e pistole elettriche”. E’ già questo basterebbe per far suonare un campanello d’allarme! A che pro infatti è stato decisa tale dotazione? Quale immane pericolo corrono i cittadini di Adria per una decisione così drastica? Se un pericolo concreto esiste, pretenderei che i cittadini di Adria ne fossero informati. Vorrei ricordare che le pistole elettriche sono state causa di numerose morti(1), infatti la scarica elettrica può provocare un arresto cardiaco che potenzialmente può portare al decesso della persona. In secondo luogo i compiti della polizia locale si differenziano da quelli di altre forze dell’ordine, infatti c’è la possibilità di ricorrere alla Polizia ed ai Carabinieri che hanno una preparazione adeguata a far fronte a situazioni di particolare gravità. La decisione della giunta Barbujani, a mio avviso, somiglia più ad un modo per aumentare la percezione di insicurezza da parte della cittadinanza che vedrà in futuro circolare la polizia municipale con manganello e pistola elettrica agganciate ai cinturoni.

Fa un po’ sorridere poi la cosiddetta “operazione simpatia” ovvero il tentativo di non far percepire l’agente della polizia locale come un mero dispensatore di multe. Secondo il mio punto di vista sarà un buco nell’acqua dato che il lavoro dell’agente è orientato a far cassa e a cercare di fare più multe possibili. Ah forse adesso capisco!! Lo sfollagente e la pistola elettrica serviranno a mettere in riga i cittadini incolleriti per la multa appena appioppata. Dobbiamo proprio riconoscere che questa giunta Barbujani è veramente di una genialità strabiliante!

Ecco, proseguendo tra le genialità della giunta, ci possiamo imbattere in altre “belle” novità in tema di anagrafe. Nel documento approvato viene stabilito un trattamento discriminatorio che fa accapponare la pelle e ci rimanda indietro di 80 anni nella storia. Per prima cosa si stabilisce che per i migranti “la residenza anagrafica dovrà essere legata alla salubrità dell’alloggio, alla reale dimostrazione di un lavoro e di un reddito minimo proveniente da fonti lecite”. Viene da domandarsi a che titolo tali controlli devono essere effettuati nei confronti deii migranti e non verso i cittadini di Adria. Scommetterei che se tali controlli fossero fatti erga omnes, una bella fetta della popolazione di Adria dovrebbe cambiare residenza. Per giunta il documento continua prevedendo che “saranno regolamentate e controllate le dichiarazioni di ospitalità temporanee effettuate da stranieri, anche mediante il monitoraggio del sovraffollamento degli alloggi, indicando un numero massimo di persone che possono risiedere in ciascuna abitazione”. Anche in questo passaggio si rinviene un forte pregiudizio e un trattamento discriminatorio verso i migranti, ai quali non verrebbe consentito liberamente di poter ospitare un parente od un amico se non previo passaggio e nullaosta dagli uffici dell’anagrafe.

Chiudiamo in bellezza con l’ultimo punto, ovvero che, è scritto nel documento, “saranno vietati nel territorio comunale i campi nomadi, anche se non sono abusivi, e le moschee. Gli immigrati inoltre che vorranno ottenere il permesso di soggiorno dovranno rispettare le leggi, conoscere la lingua ed essere integrati

In primis con queste disposizioni si viola totalmente il principio di libertà religiosa contenuto negli art.8(2)-19(3)-20(4) della Costituzione italiana (ma probabilmente ai leghisti presenti nella giunta comunale di Adria essa non ricopre un particolare valore, ciononostante vorrei ricordare che per tutti gli altri cittadini la Costituzione è la pietra angolare della vita democratica e civile dello Stato italiano). Infine le modalità di rilascio del permesso di soggiorno sono stabilite dalla legge nazionale e non dagli atti dell’amministrazione comunale. La legge italiana identifica nel questore la figura atta a valutare e rilasciare il permesso di soggiorno.

La Federazione della Sinistra e, credo anche la stragrande maggioranza dei cittadini di Adria, sperano di vedere chiusa il prima possibile questa brutta pagina della storia di Adria, città che non merita, per il suo passato fatto di incontro e di scambi tra civiltà diverse, di finire all’attenzione delle cronache per le decisioni sciagurate di un’amministrazione cieca e xenofoba.

(1)http://senzanome.leonardo.it/blog/mondo/amnesty_international_il_taser_uccide_le_persone_lo_ha_fatto_334_volte_2.html


(2) Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.


(3)Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.

(4)Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d'una associazione od istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica e ogni forma di attività

domenica 11 marzo 2012

8 Marzo: Giornata Internazionale del marito della donna


A giudicare dall'ultima dichiarazione apparsa su rovigooggi.it ecco come dovrebbe chiamarsi la giornata dell'8 marzo secondo l'ormai "sull'orlo di una crisi di nervi" Antonio Laruccia, Sindaco di Trecenta. Il primo cittadino altopolesano accusato mezzo stampa dalla consigliera Paola Panziera di non aver convocato il consiglio comunale, ha perso le staffe ed ha risposto alle accuse con un comunicato dai toni tutt'altro che distesi nel quale ha ritenuto opportuno rivolgersi alla Sig.ra Brusco, anzichè alla consigliera Panziera Paola. Ora, noi non sappiamo se ci sia stata l'intenzione di insinuare che dietro gli interventi della consigliera ci sia il marito, nonchè prossimo candidato sindaco alle elezioni comunali di Trecenta, Guglielmo Brusco, o se si sia trattato solo di un riflesso incondizionato derivante da una cultura retrograda e maschilista, ancora presente purtroppo nel nostro Paese, che porta a considerare la donna ed in particolare la moglie, non alla stregua del marito bensì una proprietà dello stesso. Non lo sappiamo e non ci interessa saperlo perchè quello che conta è che in entrambe le ipotesi emerge una mancanza di rispetto verso il genere femminile che non può essere accettata. Per questo esprimiamo la massima solidarietà nei confronti della consigliera Paola Panziera e pubblichiamo la sua lettera di risposta rivolta al Sindaco Laruccia.

Gruppo giovani della Federazione della Sinistra


Egregio sig. Sindaco, non so se per distrazione o perché se la sta facendo sotto per la paura di perdere le elezioni, ma tant’è che anche questa volta l’ha fatta grossa. Se le dichiarazioni a Lei attribuite sulla stampa corrispondono al vero, a mio giudizio lei mi ha mancato di rispetto, sia come donna che come consigliera comunale. Se lei pensa a me come una persona priva delle capacità minime per essere protagonista della sua vita, si sbaglia di grosso! E, nel caso dell’ ultima richiesta di convocazione di consiglio comunale per parlare del S. Luca, Lei doveva rispondere a Panziera Paola e non alla “ Signora Brusco” come invece Lei maliziosamente ha fatto!
Quando fanno l’appello in consiglio comunale, non chiedono se c’è la moglie di Brusco, bensì se c’è Panziera Paola, con la sua dignità, la sua preparazione e la sua personalità. E la smetta anche di mandare messaggi di protesta a mio marito per il mio modo di agire e per i miei articoli su di Lei, come sindaco.
Preso atto di questo suo atteggiamento, che io giudico frutto di insicurezza e maschilismo, in futuro anch’io potrei essere tentata dal ricorrere allo stesso poco rispettoso metodo con cui Lei si è rivolto a me, chiamandomi in causa con il cognome di mio marito. Ma io non farò altrettanto, perché non voglio mettere in difficoltà nessuna donna della sua vita.
Finito con questo chiarimento, veniamo alle cose serie:
  • Per me, Lei in questi anni ha perso tempo prezioso e non ha fatto il massimo di quello che poteva fare come sindaco, per il S. Luca.

  • Non so cosa intenda lei per sedute sul San Luca, ma in questi 5 anni non sono certamente state fatte una ventina di sedute sul nostro ospedale. Se così fosse stato fatto, Lei avrebbe certamente imparato qualcosa di più. Con Lei si sono fatti pochissimi consigli ogni anno. O vuole forse dire che si è discusso solo di ospedale? A tale proposito e per usare un po’ di ironia, ricordiamo Totò quando diceva…”ma mi faccia il piacere…”)

  • La sua risposta pubblica, se rivolta solo a me, la giudico offensiva nei confronti dell’altro firmatario della richiesta di consiglio comunale sui problemi del San Luca, il consigliere comunale Bianchini Gilberto.

  • Le consiglio di non fidarsi delle promesse di Marcolongo e della Regione, fatte in questo periodo. Prima di cantar vittoria occorre avere le assunzioni necessarie ed un progetto di rilancio del S. Luca che purtroppo è ancora lontano dal venire.

Caro Sig. Laruccia, in tanti anni di campagne elettorali, non ho mai visto tanto astio da parte di un candidato sindaco. Si ricordi che le elezioni passano, le donne e gli uomini restano per più tempo e dopo saranno ricordati bene o male a seconda dei loro comportamenti.
A tale proposito, Le sembra corretto che un sindaco uscente, riunisca per zone, i cittadini a due mesi dalle elezioni, anche per promettere cose per i prossimi anni ( alcune già promesse in passato), che potevano magari essere fatte prima?
Faccia comunque quello che vuole. La coscienza è sua. Spero solo che i cittadini capiscano e non la lascino ancora 5 anni sulla poltrona di Sindaco di Trecenta.

Trecenta 8/03/2012
PANZIERA PAOLA
CONSIGLIERA COMUNALE
PRC-FDS

sabato 10 marzo 2012

Niente carbone a Porto Tolle...a cos'è servito strisciare ai piedi di Enel fino ad oggi e non aver preteso un piano B?


L'avevamo capito da tempo, ma ora Conti l'ha detto chiaramente: ENEL non ha nessuna fretta di fare la riconversione a carbone di Porto Tolle! Del resto, dichiara lo stesso Conti "la domanda di energia non è così alta". Sai che scoperta! Grazie dell'illuminazione genio.....Sono anni ormai che l'Italia ha una potenza installata molto maggiore del picco di potenza richiesta. E, nel frattempo, è esplosa l'installazione di nuovi impianti da energie rinnovabili e, non ultimo, la crisi ha drasticamente ridotto la richiesta di energia.
Ma allora verrebbe da farsi alcune domande.....Giusto un paio di piccole riflessioni...
Intanto, perché, se è noto da tempo che la richiesta di energia elettrica in Italia non è tale da giustificare nuovi enormi investimenti, ENEL ha, verrebbe da dire letteralmente, fatto "carte false" per ottenere l'autorizzazione alla riconversione? Non è che per i mercati finanziari, che a ENEL, interessano molto più di quellii reali, un'autorizzazione su carta può valere molto più di una centrale reale e funzionante? In altre parole: non è che ENEL, ancora una volta, ha preso in giro lavoratori, sindacati e istituzioni?
Seconda domanda: se, come diciamo noi da anni, la riconversione non avverrà mai, cosa succederà di quella centrale? Da tempo la Federazione della Sinistra chiede che si pensi ad un altro futuro per l'area della centrale, che sia più rispettoso dell'ambiente e della salute, che sia più rapido e che porti più occupazione. Nessuno del fronte pro-carbone si è mai neppure preoccupato, invece, di pensare a soluzioni alternative. Anzi, per molti è scattata la corsa ad accapararsi gli appalti milionari che dalla riconversione sarebbero arrivati.
Come mai il responsabile grandi progetti Enel, dott. Luzzio, pochi giorni fa è stato a Porto Tolle per dire che a breve i cantieri sarebbero partiti...E' nella memoria di tutti poi il consiglio comunale aperto dell'anno scorso nel quale, come successo l'anno precedente, ha promesso l'inizio dei lavori nel giro dell'anno....
Insomma il braccio destro di Enel non sa quello che fa il braccio sinistro...Uno dice zuppa, e l'altro pan bagnato...Oppure, la macchina informativa del colosso ha messo in atto in questi anni una vera e propria campagna di menzogne prendendo in giro tutti quei politici che si sono fatti infinocchiare dal canto della sirena....Difendendo a spada tratta tutte queste contraddizioni...
Insomma ci si è fidati di una società che già 10 anni fa liquidò la riconversione (allora si parlava di Orimulsion) con un'intervista su un giornale econimico...
A questo punto, torna ancora più urgente una richiesta che la Federazione della Sinistra porta avanti da anni, a cominciare dai compagni di Porto Tolle: riconversione o non riconversione, la centrale esistente va smantellata, vogliamo iniziare a far partire almeno i lavori di demolizione e bonifica del sito? Questo non solo garanitrebbe molta occupazione per diversi anni, ma ci garantirebbe che quando ENEL deciderà che Porto Tolle non conviene più, noi non resteremo con un ferro vecchio come già successo per lo zuccherificio che ora va smaltito coi soldi dei portotollesi, e soprattutto con tanti disoccupati senza prospettive.
A Zaia (e non solo), che ieri esaltava l'impegno della Regione nel prostrarsi agli interessi di ENEL per favorire la riconversione a carbone, l'ultima domanda: perché in tanto zelo profuso per sottoscrivere protocolli con ENEL non si è pensato a prevedere una fidejussione che garantisse i fondi per la bonifica del sito qualora la centrale non partisse?

domenica 4 marzo 2012

Valeria Cittadin verso la vicepresidenza della Provincia


Se due indizi fanno una prova, tre sono un avvertimento… Eh si, la Valeriona Nazionale, anzi Polesana, ci casca ancora e si fa beccare un’altra volta a tessere accordi coi Comunisti per puntare, si dice, alla vicepresidenza della provincia e, il prossimo anno, al parlamento Italiano come capolista per la Federazione della Sinistra.
Ormai ne abbiamo la certezza…tutto risale a qualche mese fa quando la segretaria della Cisl si era fatta fotografare al congresso provinciale di Rifondazione Comunista…a poco è servita l’astuzia del segretario Feltrin di scegliere come location lo scantinato buoi dell’Hotel Regina Margherita......già allora i nostri occhi fotografarono Valeria davanti alla falce-martello….
Nonostante le nostra grida di avvertimento, la Cittadin non riesce a trattenersi e qualche giorno fa ha attaccato pesantemente l’onorevole del PdL Bellotti durante un convegno pubblico lasciandosi sfuggire il secondo indizio…Molte malelingue attribuiscono questo comportamento al fatto che Bellotti è avversario della Coppola insinuando quindi che la Cittadin da onesta sirena Coppoliana abbia sparato un colpo di cannone sperando di affondare la nave del buon Luca…che peraltro in questi mesi ha cambiato rotta parecchie volte…non sapendo se stare assieme alle altre bagnarole o assieme alle caravelle….
Ma niente di più sbagliato…l’attacco della segretaria della Cisl è profondo e viene dal cuore….il sangue rosso di Valeria ha avuto la meglio….a poco è valso il cilicio che si stringeva sulla coscia per cercare di non attaccare un uomo del pdl e quindi di svelare il suo imminente passaggio fra le fila della federazione della sinistra.
Sabato a Taglio di Po è arrivato, inesorabile, il terzo indizio….che porta con se rivelazioni della portata del terzo segreto di Fatima….
La Valeriona, seduta davanti la bandiera comunista sostiene davanti ad una platea attonita:
“La Federazione della Sinistra è l’unico partito che difende il lavoro”
E qui apriti cielo, il dado è tratto, il pranzo è servito, ALEA IACTA EST….
In seguito a questa affermazione abbiamo notato gente che si dava fuoco in piazza, bambini che affermavano  piangendo di vedere la gente morta, Bonanni che si lanciava giù dal tetto dell’hotel Tessarin e i cavalieri dell'Apocalisse che scarrozzavano in piazza a Taglio di Po…Qualcuno sostiene persino di aver visto la Binetti appartata in macchina scambiarsi dolci effusioni con la reincarnazione di Che Guevara…
Le trame di Feltrin e della Cittadin sono quindi uscite allo scoperto: spodestare in brevissimo tempo Guglielmo Brusco alla vicepresidenza della provincia, iscriversi alla FIOM Cgil, e infine fare da capolista alle elezioni politiche alla lista della Federazione della Sinistra….
Ma eccovi le prove, di seguito una breve fotostoria della giornata, guardate coi vostri occhi come sono andate veramente le cose….e anche voi, per favore, inviate una mail di protesta alla segreteria della Federazione della sinistra Polesana (fds.rovigo@gmail.com).


Freddo, veloce, irrefrenabile, il sangue comunista di velria ha il sopravvento...e in uno spasmo incontrollabile la porta a dire la verità davanti a tutti...La FdS è l'unico partito che difende il lavoro, mi iscrivo coi Comunisti....non posso più tenerlo per me...



Lo sguardo di Pettenò: "Che ha detto? Ho sentito bene?"






Increduli Riccardo Bego e Cristian Tomasello....



Il momento in cui Brusco ha capito... "Vogliono farmi fuori, è un tranello tesomi dalle cliniche private per la mia lotta per la sanità pubblica..."


 Lorenzo Feltrin si scopre a pensare alle prossime mosse...ora che siamo usciti allo scoperto come mi tolgo da questa situazione?



Pettenò si mette a fare i conti: quetsa mossa mi consentirà di essere rieletto in regione?







Fermi tutti dice Tomasello....io non ti voglio in CGIL......certo che però tra Dal Zio e la Cittadin l'occhio preferirebbe la Valeria...



A poca distanza arriva l'ok di Luigi Pizzo....il condottiero Portotollese della FdS nonchè vicepresidente del Consorzio di Sviluppo...





Detto fatto...Feltrin compila la tessera della FdS per la Cittadin....










E la Cittadin dà la bella notizia ai parenti a casa....non riesce a trattenere l'emozione





L'epilogo finale.....Brusco fa le valigie e se ne va...per la gioia della moglie Paola.....Finalmente ho Guglielmone tutto per me......

Primo: il Lavoro.... convegno a Taglio di Po



Sabato 3 Marzo la Federazione della Sinistra ha organizzato a Taglio di Po un convegno sul tema “Primo: il Lavoro”.
Ne abbiamo discusso con:
- Lorenzo Feltrin, portavoce provinciale FdS
- Guglielmo Brusco, vicepresidente della provincia e assessore al lavoro;
- Riccardo Bego, sindacalista FIOM Cgil;
- Valeria Cittadin, segretaria provinciale della CISL
- Cristian Tomasello, della segreteria provinciale della CGIL
- Pietrangelo Pettenò, consigliere regionale della FdS.

Ha aperto i lavori Lorenzo Feltrin, che ha spiegato come la priorità di un partito politico che ha come simbolo la falce e il martello sia quella di tutelare il lavoro…dalla difesa dell’articolo 18, alla lotta alle delocalizzazioni, al lavoro nero, la salvaguardia degli ammortizzatori sociali, la battaglia per l’occupazione femminile e dei soggetti particolarmente bisognosi.
A questo punto è subentrato l’assessore Brusco (candidato sindaco per il csx a Trecenta) che ha spiegato all’assemblea il ruolo costruttivo che la provincia di Rovigo ha avuto nelle recenti crisi occupazionali del polesine. Ha fornito preziosi dati sulle borse lavoro e i tirocini formativi finanziati dalla provincia in collaborazione con il Consorzio di Sviluppo, la Caritas e la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Importante è stato inoltre il ruolo di quest’ente per il collocamento nel mondo del lavoro di donne che hanno subito violenza, e persone con problemi che non permettono nella maggior parte dei casi di trovare occupazione.
Molto pragmatico poi l’intervento di Riccardo Bego che ha raccontato da vicino l’esperienza della crisi dei Cantieri Navali Visentini e della Bassano Grimeca, dei problemi scaturiti dal mancato riassorbimento di tutti i lavoratori e della collaborazione con la provincia per ottenere nuove forme di ammortizzatori sociali.
Valeria Cittadin della Cisl si è distinta per la differenza di vedute dalla FdS sul ruolo dello Stato e sulle delocalizzazioni e per la lontananza dalle idee della FdS in materie prettamente polesane quali la riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle e il futuro dell’Ente Parco del Delta. Ha comunque ringraziato per il rispetto ricevuto dalla platea e per l’essere stata invitata a dibattere con noi, arrivando anche ad affermare che la Federazione della Sinistra è l’unico partito che difende il lavoro e che quindi sarà sempre contenta di accettare inviti in futuro. 
Cristian Tomasello ha portato il punto di vista della CGIL, molto più vicino a quello di noi Comunisti, con temi come la riduzione delle tasse sul lavoro dipendente, la salvaguardia del posto a tempo indeterminato, la lotta al precariato.
Dopo un breve dibattito abbiamo dato spazio ai due candidati alle primarie del centrosinistra Renato Pregnolato e Francesco Siviero per un rapido commento e un saluto alla platea.
In Conclusione Pietrangelo Pettenò ha portato anche a Taglio di Po la raccolta firme a sostegno delle 4 proposte di legge della Federazione della Sinistra Veneta a favore del lavoro: una contro le delocalizzazioni, una per reintrodurre il salario sociale, una per riformare veneto Sviluppo e l’ultima per il blocco dei licenziamenti. Insomma l’idea è che se sfrutti e poi de localizzi perché altrove il lavoro costa meno, mi dai indietro tutti i soldi che ti ho dato per aiutarti e ti metto una bella X in modo che qui per te non ci sia più posto.
Insomma, 3 ore di dibattito sul lavoro, parole importanti su un argomento fondamentale per la politica ma che purtroppo di questi tempi, non viene mai preso in considerazione...

giovedì 1 marzo 2012

RIFIUTI: LE SOCIETA' PUBBLICHE NON SONO MERCE DI SCAMBIO


L'assemblea di ieri ha dimostrato ormai in maniera emblematica e definitiva il clima insostenibile che ruota intorno alla gestione dei rifiuti in Polesine. Una chiusura totale e pregiudiziale da parte di buona parte di entrambi gli schieramenti politici principali, che impedisce un vero confronto sulle cose concrete da fare e sulla qualità del servizio.

Da un lato, il centrodestra ha sistematicamente rifiutato il confronto col centrosinistra fino ad ora, con un'arroganza che lo contraddistingue in tutte le sue esperienze di governo anche in Polesine. Dall'altro, ieri la maggior parte dei Sindaci del centrosinistra ha manifestato un atteggiamento simile, uscendo dall'aula prima ancora di ascoltare la relazione dei tecnici e senza fare alcuna osservazione nel merito delle delibere. Peraltro, a seguito del lavoro di mediazione svolto dal presidente Tugnolo, come concordato tra le segreteria provinciali dei partiti di centrosinistra, era stata anche espressa la disponibilità di una parte del centrodestra di rinviare il momento del voto di alcuni giorni, in modo da consentire maggior approfondimento e confronto tra i Sindaci. La scelta di ritirarsi sull'aventino ha di fatto impedito tale possibilità.

E' evidente che i veri motivi dello scontro da ambo le parti, e anche all'interno degli stessi schieramenti, riguardano questioni "diverse" dalla qualità nella gestione del servizio o dalla garanzia di pubblicità e trasparenza dello stesso. Temo fortemente che si stia ricreando, sui rifiuti, la stessa situazione verificatasi su Polesine Acque, con le ben note conseguenze.

Questo modo di gestire le società non appartiene alla nostra forza politica.

Di fronte all'impossibilità di gestire il Consorzio nell'esclusivo interesse dei cittadini e in un clima di confronto trasparente e rispettoso, la Federazione della Sinistra prende formalmente le distanze da chi usa le società e i servizi pubblici come "merce" di scambio. Dopo essermi confrontato col presidente Tugnolo, abbiamo condiviso l'impossibilità di proseguire l'esperienza di presidenza del Consorzio. Pertanto, nei tempi tecnici necessari per non abbandonare a se stesso l'ente, il compagno Tugnolo rassegnerà le proprie dimissioni. A lui va il ringranziamento da parte di tutta la Federazione della Sinistra per la qualità, la competenza, la dedizione e, soprattutto, la trasparenza con cui ha svolto il suo ruolo negli ultimi tre anni. In particolare va a suo merito l'impegno profuso per abbassare e mantenere bassa la tariffa del separatore, con un importante risparmio per i Comuni e i cittadini. La sua esperienza sarà preziosa per i nostri consiglieri comunali per continuare negli organismi municipali la battaglia in difesa della qualità e della trasparenza della gestione dei rifiuti.

Ai Sindaci del Polesine lanciamo l'appello a stare attenti a non farsi "usare" su temi come la gestione dei serivizi pubblici per fini "meno nobili". Perché ricordiamo che alla fine la responsabilità nella gestione del servizio ricade sempre in capo a loro. Forse la vicenda di Polesine Acque non è servita da lezione.

NO... s TAV olta non ci fregate!

E' questo ciò che mi sento di dire a tutte le persone che in questi giorni, oggi in particolare, sollevano moti di sdegno nei confronti dei NO TAV, prendendo a pretesto gli scontri, gli incidenti e le provocazioni tanto sbandierate dai tg per screditare un movimento le cui ragioni vanno ben aldilà di problemi di ordine pubblico.
 Mi sento di dirlo perchè sono convinta che nella maggior parte dei casi, il palesarsi dei paladini della giustizia dell'ultimo minuto e di tutte queste persone col sale  in zucca che pensano a lavorare e non a manifestare per futili motivi (salvo poi stare su fb 24/24), abbia poco a che vedere col desiderio di esprimere le proprie idee ma sia piuttosto un alibi che serve a coprire la più completa passività e noncuranza. Si, perchè se fino a poco tempo fa quando internet non era ancora alla portata di tutti si poteva dare la colpa della disinformazione al lavaggio del cervello operato  dalla tv, adesso la questione è decisamente diversa.  Alzi la mano chi non ha mai detto che i telegiornali ormai fanno schifo o che i giornalisti pensano solo al gossip e alla platealità delle notizie. Sono frasi che sento dire ogni giorno da persone dalle estrazioni politiche o culturali più disparate e che indicano che volendo ognuno in noi è in grado di ragionare.  Ma perchè queste affermazioni valgono solo in certi casi? Perchè a volte vale la pena di prendere per buono quello che dicono i tg e altre no? Secondo il mio punto di vista è esclusivamente una questione di comodo. Sì perchè finchè c'è da urlare contro il politico di turno tutti sono ben informati su vitalizi, mogli, amanti, ferie, macchine ecc. Se però si inizia a parlare di leggi, tasse, sprechi, insomma di cose tangibili si transita in un territorio ostile in cui non solo informarsi richiede tempo ma può comportare anche  la necessità di azioni in prima persona. Già, perchè se si sostiene che i politici facciano tutti schifo poichè non conoscono più nè morale nè etica significa che chi si è accorto di questa deriva della politica un'etica ed una morale invece le possiede e che quindi di fronte ad una qualsiasi ingiustizia è pronto ad attivarsi con i mezzi a sua disposizione per fare qualcosa altrimenti rischia di rendersi, o peggio ancora sentirsi complice del degrado della società.  Diventa però una cosa parecchio onerosa, intanto perchè informarsi richiede tempo ed energie. Poi perchè oltre al voto che mezzi ha un cittadino per far sentire  la propria voce? Raccolte firme, manifestazioni, scioperi, proteste, denunce e tutta una serie di azioni che andrebbero ad intaccare quel poco di tempo libero che ormai  avanza e quel briciolo di serenità che è rimasta. Insomma, l'ideale sarebbe potersene fregare solo che scoccia sentirsi dire che si è menefreghisti quindi come ormai è di moda dire, la soluzione sta nel mezzo! Per non passare da menefreghisti e per continuare ad avere ancora voce in capitolo nelle discussioni sulla politica e/o sull'attualità basta saper scegliere le informazioni più "comode". Quindi: se ad esempio c'è da andare a votare per qualcuno o per qualcosa come si fa a non rinunciare alla gita fuori porta della domenica o alla  partita della squadra del cuore senza dover inoltre perdere del tempo per leggere i programmi elettorali o informarsi sul curriculum di un candidato o sui quesiti di  un referendum?? Semplice. Si dice che i politici sono tutti uguali, che i programmi elettorali sono carta straccia perchè poi non viene mai portato a termine niente di ciò che si era proposto in campagna elettorale e che i referendum non servono a niente che poi tanto nel Palazzo fan sempre quello che vogliono. Quindi solo per un discorso di disillusione e scoraggiamento a votare non si va e così oltre a guadagnare una domenica libera non si deve neanche perdere tempo a leggere noiosissime scartoffie.  Altro esempio: Come si fa a lamentarsi per la perdità costante dei diritti basilari (partendo dall'istruzione, passando per il lavoro per arrivare, forse alla pensione) senza dover perdere ore di lavoro o di scuola per fare sciopero o per partecipare a qualche manifestazione?!? Facile: basta sostenere con convinzione che queste cose non solo sono una perdita di tempo e che creano disagi per non portare a niente ma che addirittura le manifestazioni sono popolate da delinquenti che nella vita non hanno un cavolo da fare e non vedono l'ora di avere un pretesto per andare in giro a fare baldoria. Partecipare a queste azioni diventa perciò controproducente ed è da irresponsabili. Basta guardare i telegiornali per capirlo! Poi però quando si sentono le testimonianze di persone pestate dalla polizia senza motivo, o addirittura vengono processate e condannate forze dell'ordine perchè ritenute responsabili di violenza immotivata su manifestanti pacifici si fa finta di non sentire (qualcuno ha ancora qualcosa da dire sul G8 di Genova?). Ed è proprio questo il copione che vedo recitare anche in questi giorni. Il movimento NO TAV esiste dalla fine degli anni '90 ma raramente ho sentito discussioni in merito, forse perchè in Italia vige la legge del NIMBY (NOT IN MY BACK YARD, NON NEL MIO GIARDINO). La Val di Susa è lontana. Diciamocelo, cosa ce ne può fregare se deturpano una Valle o se per fare quest'opera devono scavare in monti dove pare ci siano uranio e amianto?! Più o meno niente... Non è molto carino da dire però.. meglio far finta di niente finchè si può, anche perchè ci son troppe cose da sapere per farsi un'idea sull'utilità dell'ennesima grande opera  e poi cogliere la palla al balzo, non appena i telegiornali faranno vedere le immagini dei soliti facinorosi, per rimarcare ancora una volta l'inutilità di queste  proteste e la propria contrarietà agli atti di vandalismo e alla violenza gratuita che si vedono nelle immagini in tv. Il gioco è fatto, si è ridotta ad un problema di ordine pubblico una discussione importante per tutti a cui potrebbero partecipare sia i PRO TAV che i NO TAV, alla quale invece purtoppo partecipano i NO TAV e chi IN MERITO non ha niente da dire (o meglio, chi vuol far credere di non volersi esprimere non perchè disinteressato ma perchè disgustato dal comportamento deprorevole dei manifestanti). Le ragioni della valle passano in secondo piano e i pigri hanno un alibi perfetto per lavarsene le mani. Ed è proprio a questi ultimi che mi viene di dire: 

'PER QUANTO VOI VI CREDIATE ASSOLTI SIETE PER SEMPRE COINVOLTI'!!  
 
E se nei vostri quartieri 
tutto è rimasto come ieri,  
senza le barricate  
senza feriti, senza granate,  
se avete preso per buone  
le "verità" della televisione  
anche se allora vi siete assolti  
siete lo stesso coinvolti.   

E se credete ora  
che tutto sia come prima  
perché avete votato ancora  
la sicurezza, la disciplina,  
convinti di allontanare  
la paura di cambiare  
verremo ancora alle vostre porte  
e grideremo ancora più forte  
per quanto voi vi crediate assolti  
siete per sempre coinvolti, 
 per quanto voi vi crediate assolti  
siete per sempre coinvolti.