giovedì 23 febbraio 2012

FdS: Fuori gli AFFARI dalla politica polesana


Lo spettacolo che la destra sta offrendo ai cittadini polesani e alla città di Rovigo in particolare è a dir poco indecoroso. Scontri, ricatti, minacce, diatribe, scissioni, cambi di partito, lotte intestine tra Lega e PdL e all’interno degli stessi partiti, solo ed esclusivamente per questioni di “careghe”, di spartizioni di potere e,
verosimilmente, di affari. Non c’è nemmeno la decenza di dare agli scontri delle motivazioni di carattere politico o amministrativo. Anzi, di cose concrete, del governo della città, dei bisogni dei cittadini, della qualità dei servizi non si parla da mesi. E quando se ne parla, emerge tutta l’inadeguatezza (per usare un eufemismo) della Giunta rodigina.
Nel resto della provincia la situazione è simile: in meno di due anni sono cadute anticipatamente ben tre amministrazioni comunali, sempre per beghe personali e scontri di potere interni alla destra. E il grande errore del centrosinistra, e del PD in particolare, è che anziché cercare di ricostruire una propria alternativa di governo, continua, in ordine sparso, a tentare di insinuarsi in queste diatribe tentando accordi ora con l’una ora con l’altra parte.
Non credo sia un caso se questi “scontri tra clan” sono arrivati al culmine proprio in questi anni. Da tempo, infatti, la vera partita che si gioca in Polesine non è sul governo degli enti locali, ma sulla gestione degli affari che ruotano attorno ai servizi pubblici, acqua e rifiuti in primis. E in questa fase si stanno per prendere  decisioni fondamentali: sui rifiuti è imminente la scelta del socio privato della nuova società gestore del  servizio e l’appalto milionario della discarica di Villadose.
Sull’acqua si è finalmente giunti a dover liquidare il socio privato di SODEA, percui, da un lato vi è un tentativo di salvare i rapporti con SAGIDEP, notoriamente legata a certi settori della politica, dall’altro qualcuno pensa di aprire rapporti con nuovi privati.
Mentre una volta i rapporti tra politica e affari ruotavano attorno all’urbanistica, ora che l’edilizia è in crisi e che il grosso delle scelte urbanistiche è già stato deciso, la vera “polpa” degli affari sta nell’accaparrarsi servizi essenziali che non andranno mai in crisi, come acqua e rifiuti, appunto. Ecco perché credo che il vero tema oggi non sia solo mandare a casa la Giunta Piva o evitare che i sei Comuni al voto vadano in mano al centrodestra. Il vero tema oggi è ricostruire un centrosinistra libero dalle logiche degli affari e delle spartizioni di potere. Mai come oggi è attuale lo slogan che Rifondazione lanciava in Polesine ancora nel ’99: 
“fuori gli affari dalla politica!”. 
E perché ciò sia possibile crediamo siano imprescindibili due condizioni: 
1) rilanciare la partecipazione dei cittadini, dentro e fuori dai partiti, perché possano riprendersi in mano la capacità di decidere collettivamente del futuro della propria comunità; 
2) ricostruire dal basso una sinistra autonoma, unita e autorevole (anche moralmente) che possa diventare il punto di riferimento per chi vuole cambiare il Polesine senza inciuci e senza interessi, se non quelli dei lavoratori e dei cittadini polesani.

Questo è l’obiettivo a cui lavora la Federazione della Sinistra.
Questo è l’appello che lanciamo alle altre forze organizzate e ai singoli uomini e donne che si riconoscono a sinistra.

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