mercoledì 22 dicembre 2010

SOLIDARIETA' AI MAGISTRATI

Con la solita solerzia che guida il ministro della giustizia Alfano nello sguinzagliare gli ispettori ad indagare sulle Procure che indagano su materie scottanti per gli interessi di qualcuno, questa volta è toccato alla nostra Provincia. Il guardasigilli ha infatto inviato gli ispettori del ministero ad indagare sull’operato dei magistrati del tribunale di Rovigo Fasolato e Curtarello che si sono occupati in questi ultimi anni delle procedure relative all’approvazione della riconversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle. In base a quanto emerso la loro colpa risiederebbe nella troppa attenzione rivolta all’iter di approvazione della riconversione di una centrale che produrrà secondo i progetti ben 1980 megawatt e funzionerà a “carbone pulito”, strano accostamento di termini che costituisce quantomeno un ossimoro. Probabilmente questo carbone tanto pulito non è in quanto in base l’articolo 30 della legge istitutiva del Parco è possibile la costruzione di centrali con emissioni pari o minori a quelle derivanti da una centrale che brucia metano. E allora per quale motivo si è cercato in tutti i modi di bypassare la legge e si è giunti ad inserire il provvedimento di riconversione in un decreto sugli incentivi anti-crisi.

C’è da domandarsi legittimamente il reale motivo di cotanta celerità da parte del ministero. Se andiamo a scavare nel passato recente ci imbattiamo in alcune dichiarazioni di Luciano Violante, ex ministro e parlamentare del Partito Democratico, che non possono non suonare quantomeno curiose se non addirittura inquietanti. E’ stato lui per primo infatti a chiedere a gran voce l’intervento degli ispettori sull’operato dei magistrati di Rovigo. Ci si può domandare allora che cosa centri Violante in questa faccenda: vive in Polesine? E’ a conoscenza di fatti oscuri all’opinione pubblica? Oppure ha qualche interesse nella faccenda? Non voglio lanciare facili accuse, ma mi limito ad osservare come l’Enel sia un importante finanziatore della fondazione “Italia Decide” di cui Violante è Presidente e di cui fanno parte altri noti politici (Tremonti, Calderoli, ecc.) oltre che banchieri, economisti e giuristi.

Per quanto riguarda poi i lavoratori che protestano e premono da 5 anni per la riconversione vorrei dire che li capisco perché posso immaginare quanto sia dura ritrovarsi senza lavoro nel corso di una delle più vaste crisi economiche che ci siano mai state. Ma c’è da domandarsi se è giusto che il prezzo da pagare per poter lavorare sia la nostra salute. Questo non è accettabile. La Costituzione tutela il diritto di vivere in un ambiente sano e di poter lavorare in un ambiente salubre, non possiamo piegarci a questi ricatti che ci spogliano di ogni diritto. Dobbiamo poter gridare uniti che vogliamo un lavoro dignitoso che non pregiudichi il nostro ecosistema.

Inoltre è grottesco pensare a come l’Italia faccia di tutto per non onorare gli impegni internazionali. In base al Protocollo di kyoto in vigore fino al 2012 ogni Stato che l’ha sottoscritto ha il dovere di ridurre la propria di emissione di anidride carbonica dell’8% in media sulla base dei livelli del 1990, per il nostro Paese grazie a particolari meccanismi di poco più del 6%, ma siamo ancora lontani da quell’obiettivo e voler costruire centrali a carbone va nel senso contrario dato che sprigionano un’elevatissima quantità di anidride carbonica.

Questa ispezione da parte del ministero è inaccettabile perché ha come obiettivo non tutelare il bene comune ma l’interesse particolare di potenti multinazionali e loschi figuri. Per questo non possiamo che esprimere la nostra massima solidarietà ai magistrati di Rovigo, e sostenerli nella loro azione di ricerca della verità.

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