domenica 23 gennaio 2011

HABEMUS PUPI (Gennari Presidente)

Venerdi’ alle ore 10.30 era convocato il consiglio dell’ente Parco per la nomina del Presidente. Dopo ore ed ore di conclave che han visto le formazioni politiche occupare pressochè tutti gli uffici dell’ente facendo uscire i poveri dipendenti per chiudersi in conclave, la situazione era la seguente: la Lega doveva sbrogliare la vicenda Sacchetto, voluta da Gibin (uscitone vincitore) e non supportata da Contiero; il PdL alle prese col documento programmatico che doveva far firmare anche a Madama Coppola (che si è rifiutata) ed il centrosinistra che aspettava le mosse degli altri due partiti. Alle 12.45 circa, con più di due ore di ritardo si è finalmente approdati in consiglio.
La seduta è cominciata con Gennari che ha letto un accordo politico firmato da Lega e Pdl con cui le parti si impegnano a riconoscere il presidente al partito della Coppola ed il vicepresidente alla Lega Nord e in più che seguiranno trattative per la nomina del direttore.
La lettura del documento da parte di Gennari ha suscitato un duro attacco del centrosinistra, dapprima con l’assessore provinciale Marinella Mantovani che ha accusato Gennari di aver trascurato la Provincia per l’ennesima volta, non interpellandola per la firma del documento; “facile chiamarci quando non è sicuro dell’appoggio della Lega, e infischiarsene due settimane dopo solo perché ha l’accordo in tasca“. E’ stato poi il turno di Silvana Mantovani, consigliere Portotollese in quota al Partito Socialista che ha lamentato come la logica fosse quella di offrire la presidenza ad una parte politica, e la vicepresidenza all’altra “Ma così non è stato; inutile chiedere l’appoggio del centrosinistra per la stesura delle linee programmatiche se poi per quanto riguarda la macchina politica che le deve mettere in pratica non veniamo interpellati e riconosciuti”.
E’ poi il turno del consigliere di nomina provinciale Angelo Motta, membro della Federazione della Sinistra che non fa certo giri di parole.
Inizia complimentandosi col presidente per essere “l’unico uomo politico che può essere defenestrato da un partito politico (Lega) e presentarsi dopo due mesi leggendo un accordo siglato proprio con quel partito”. Secondo Motta è inutile fare giri di parole o credere che il parco, come dichiarato da Zaia, sia stato commissariato perché questo era impegnato nell’emergenza alluvione e quindi non ha potuto procedere alla nomina dei consiglieri in tempo utile. “Dovrebbe sapere meglio di me presidente” prosegue Motta “che il consiglio scadeva il 4 ottobre mentre l’alluvione si è verificata il primo di novembre, quindi se Zaia vuole raccontare frottole le racconti in consiglio regionale, non qui”.
Il fatto è, spiega Angelo che nella vicenda commissariamento c’è lo zampino del vicesegretario della Lega Gibin che nei giorni antecedenti il commissariamento consigliava ai cronisti, impegnati sullo scontro Lega-Gennari-Porto Tolle sull’approvazione del piano del Parco, di non scervellarsi troppo che tanto bisognava attendere la nomina dei consiglieri regionali (mai arrivata). Quindi secondo l’esponente della FdS la Lega sapeva, ed infatti questo commissariamento “ha portato vantaggio solo al Carroccio che ha visto raddoppiare il suo numero di consiglieri, ha ottenuto la vicepresidenza, ha messo un forte zampino nella stesura delle linee guida facendo eliminare il capoverso in cui ci si impegnava a partire dall’ultima bozza del piano ambientale ed addirittura a pretendere la nomina del direttore, che nessuno si era mai azzardato a chiedere essendo questo scelto per competenze professionali“.
“Ma ci sono anche sue responsabilità presidente che mi portano a non votarla; in questo anno e mezzo non mi è piaciuto come ha amministrato l’ente”, Angelo lamenta poca trasparenza, rinfaccia a Gennari di andare in visita in giro per il mondo senza degnarsi di riferirne in consiglio, e non è nemmeno in grado di gestire emergenze come il riversamento di petrolio nel Po, vicenda nella quale ogni sindaco ha convocato un consiglio comunale “mentre lei da presidente del Parco non si è ritenuto obbligato di convocare un consiglio per informarci sullo stato dell’emergenza“.
 Chiude augurandogli buon lavoro ma anche prospettando che il presidente possa avere la forza di prendere decisioni forti per il bene del nostro territorio e che questi data la sua anzianità politica possa iniziare ad essere indipendente da Madama Coppola”.
A seguire la dichiarazione di voto di Achille Fecchio che parla a nome del comune di porto Tolle ma dando un convinto appoggio a presidente e vicepresidente sceglie di disobbedire al volere del Sindaco Finotti, presente in sede del Parco fino a mezz’ora prima e si comporta quindi diversamente dall’altro consigliere portotollese Silvana Mantovani che esce dall’aula insieme ai 6 colleghi di Corbola, Papozze e della Provincia.
Alla fine Gennari verrà eletto con 15 voti favorevoli, assenti il sindaco di Loreo Amidei per impegni politici ed il Consigliere di Adria Rondina che aveva tra l’altro convocato il consiglio.
In chiusura in neo (ma non tanto neo) presidente si è detto sicuro che il centrosinistra verrà presto recuperato. VEDREMO….

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