giovedì 15 aprile 2010

15 APRILE EQUAL PAY DAY ..ovvero borse rosse in tutt’Europa..a nome della parità di retribuzione

Una donna deve lavorare mediamente fino al 15 Aprile dell’ anno successivo per ottenere lo stesso stipendio annuo di un suo collega maschio.
Da questa constatazione, nel 2008 l'associazione BPW-Germany , Business Professional Women, ha introdotto in Europa l'Equal Pay Day , una giornata per ricordare questo divario e come la parità retributiva sia ancora un traguardo piuttosto lontano.
Nel 2009 l'Equal Pay Day dalla Germania è atterrato in tutti i paesi europei il 15 aprile, ecco perché oggi le donne usciranno in strada con qualcosa di rosso: un vestito, una sciarpa, un cappello una borsa,lo stesso colore del loro portafoglio.
Per chiedere che le loro retribuzioni siano uguali a quelle degli uomini, come lo prevede anche in Italia la nostra Costituzione, e vengano rimossi gli ostacoli che fanno la differenza.
Ancora oggi le donne guadagnano il 19% in meno degli uomini - e non perché producono meno sul lavoro, ma perché per lo stesso lavoro sono retribuite meno, perché spesso lavorano a tempo parziale,sono concentrate in occupazioni e posti di lavoro meno valorizzati, perché lavorano in settori con stipendi più bassi, perché lavorano in aziende di dimensioni più piccole, perché le loro opportunità di carriera sono ridotte a causa del capitolo famiglia.
Le donne sono più esposte alle conseguenze negative di tali scelte in materia di retribuzione, di evoluzione della carriera e di diritti al pensionamento; questo fatto comporta anche il rischio di povertà, uno svantaggio per le donne e al contempo uno svantaggio per l'economia.
Gli studi scientifici e i dibattiti sulla giornata mondiale della donna non bastano per cambiare la situazione. Bisogna discutere il tema apertamente in pubblico, sensibilizzare la popolazione sulla tematica delle pari opportunità anche nelle retribuzioni.
Presso la sala consiliare della Provincia di Rovigo si è tenuta una Conferenza, grazie all’iniziativa della commissione provinciale pari opportunità e dell’assessore e del consigliere provinciale alle pari opportunità, che ha avuto come sfondo due temi principali: l’applicazione della “Carta Europea per l’uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale” e la situazione del lavoro femminile nella Provincia.

L’iniziativa è stata animata da diversi interventi, sia di figure istituzionali che dei rappresentanti di categoria oltre alla rappresentante della BPW Italia. Tutti hanno ricordato come nonostante la normative esistenti ed i grandi passi avanti fatti negli ultimi anni (la “Carta Europea per l’uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale è stata firmata in breve tempo da tutti e 50 i comuni della Provincia), vi sia ancora molto lavoro da svolgere soprattutto sul piano culturale. Infatti la discriminazione si fonda su un presupposto culturale che vede la donna come naturalmente obbligata a svolgere delle mansioni senza ricevere il giusto prezzo. La battaglia alle discriminazione deve attuarsi per mezzo di un’azione collettiva di tutta la società che sensibilizzi ed informi la popolazione sulla situazione e sui diritti violati, inoltre particolare attenzione deve essere posta sui giovani che saranno la futura classe dirigente.

La crisi economica che stiamo affrontando poi non può essere superata senza dare pari dignità al lavoro femminile e riempire il gap occupazionale, dare pari accesso al lavoro significa incentivare la crescita economica e diminuire le sacche di povertà esistenti.

E’ importante ricordare come un recente giurisprudenziale abbia collegato alla discriminazione retributiva l’ipotesi delittuosa dell’estorsione. La violenza perpetuata risiede nella minaccia implicita di licenziamento a cui è sottoposta la donna che voglia rivendicare i propri diritti.

Esistono sì delle differenze tra uomini e donne, ma queste non rappresentano un fattore negativo, al contrario le diverse sensibilità possono arricchire immensamente la società sotto tutti i punti di vista. Il coinvolgimento della donna in tutti gli ambiti della società: sul piano istituzionale, sociale ed economico non è solo una questione di pari opportunità, è anche una questione di qualità della nostra democrazia.

1 commento:

Commenti