mercoledì 26 ottobre 2011

La carica della FdS per la manifestazione del 29 ad Adria

Un ponte....non quello sullo stretto e nemmeno quello del Cern inventato dalla Gelmini...

Si tratta di un collegamento fra la Federazione della Sinistra Poloesana e quella Ferrarese, un momento di confronto che sarebbe dovuto iniziare anni fa ma si è sempre tardato nel mettere in atto.

Ora, in occasione della grande manifestazione del 29 ad Adria contro il carbone, le realtà al di sopra e al di sotto del Po fanno squadra comune in vista di un'immensa partecipazione al corteo convocato dai comitati.

La Federazione della Sinistra sente il dovere di partecipare con una massiccia presenza per portare ad Adria tutta l'esperienza e la forza del partito storico della lotta al Carbone, quello che ha alzato la testa ancora prima dei comitati, quello che ha detto subito ad Enel che nel Delta comandano i cittadini, non il colosso energetico.

In occasione della grande festa popolare di Adria la FdS garantirà sostegno, attraverso i propri compagni sia alle attività del comitato promotore che alle iniziative proprie della FdS nonchè nell'imponente servizio d'ordine. 

Parteciperanno tutte le Federazioni Venete, nonchè quelle Ferrarese e dell'Emilia Romagna oltre che un bus proveniente da Vado Ligure, realtà dove il carbone è presente ed ha già cominciato a far danni.

Non siamo contro il lavoro, spiegano i segretari, e non accettiamo nessun ricatto da parte di Enel. Dire No al Carbone significa guardare avanti e chiedere ulteriori progetti proprio per salvaguardare quei posti di lavoro che in tutti questi anni potrebbero essere stati impiegati diversamente se la politica avesse obbligato il colosso energetico a proporre un piano B.

7 anni di inerzia dimostrano che la volontà di Enel sia quella di tirare a campare, e lo dimostrano le dichiarazioni di Scaroni su Milano Finanza quando dice che la cattura della CO2 è un'utopia e bisogna puntare sul metano...proprio lui, uno dei fautori del carbone-a-tutti-i-costi.

Parliamo di lavoro? Bene allora cominciamo subito lo smantellamento dell'impianto di Polesine Camerini, tanto che si decida per il carbone o per qualcos'altro la centrale così com'è non può rimare impiedi: è un pericolo per i lavoratori stessi che ogni tanto vedono precipitare qualche trave, e garantirebbe lavoro alle imprese che scalpitano per uscire dalla crisi.

Dov'è il milione di euro per l'osservatorio ambientale che l'ingegner Luzio a febbraio in consiglio comunale di Porto Tolle aveva dichiarato imminente addirittura entro il mese di marzo?

Queste proposte costruttive saranno quelle portate dalla FdS sabato ad Adria...un NO ad un progetto, non un NO al lavoro.

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