mercoledì 14 marzo 2012

ADRIA: PIANO SICUREZZA DA PAURA!

Venerdì 9 marzo è apparso, nella sezione locale del Gazzettino, un articolo molto inquietante. Lo stesso riportava le decisioni della giunta del Comune di Adria in merito al nuovo piano sulla sicurezza urbana.

Per prima cosa il nuovo piano prevede che il personale della polizia locale sarà dotato di “sfollagente, spray urticanti e pistole elettriche”. E’ già questo basterebbe per far suonare un campanello d’allarme! A che pro infatti è stato decisa tale dotazione? Quale immane pericolo corrono i cittadini di Adria per una decisione così drastica? Se un pericolo concreto esiste, pretenderei che i cittadini di Adria ne fossero informati. Vorrei ricordare che le pistole elettriche sono state causa di numerose morti(1), infatti la scarica elettrica può provocare un arresto cardiaco che potenzialmente può portare al decesso della persona. In secondo luogo i compiti della polizia locale si differenziano da quelli di altre forze dell’ordine, infatti c’è la possibilità di ricorrere alla Polizia ed ai Carabinieri che hanno una preparazione adeguata a far fronte a situazioni di particolare gravità. La decisione della giunta Barbujani, a mio avviso, somiglia più ad un modo per aumentare la percezione di insicurezza da parte della cittadinanza che vedrà in futuro circolare la polizia municipale con manganello e pistola elettrica agganciate ai cinturoni.

Fa un po’ sorridere poi la cosiddetta “operazione simpatia” ovvero il tentativo di non far percepire l’agente della polizia locale come un mero dispensatore di multe. Secondo il mio punto di vista sarà un buco nell’acqua dato che il lavoro dell’agente è orientato a far cassa e a cercare di fare più multe possibili. Ah forse adesso capisco!! Lo sfollagente e la pistola elettrica serviranno a mettere in riga i cittadini incolleriti per la multa appena appioppata. Dobbiamo proprio riconoscere che questa giunta Barbujani è veramente di una genialità strabiliante!

Ecco, proseguendo tra le genialità della giunta, ci possiamo imbattere in altre “belle” novità in tema di anagrafe. Nel documento approvato viene stabilito un trattamento discriminatorio che fa accapponare la pelle e ci rimanda indietro di 80 anni nella storia. Per prima cosa si stabilisce che per i migranti “la residenza anagrafica dovrà essere legata alla salubrità dell’alloggio, alla reale dimostrazione di un lavoro e di un reddito minimo proveniente da fonti lecite”. Viene da domandarsi a che titolo tali controlli devono essere effettuati nei confronti deii migranti e non verso i cittadini di Adria. Scommetterei che se tali controlli fossero fatti erga omnes, una bella fetta della popolazione di Adria dovrebbe cambiare residenza. Per giunta il documento continua prevedendo che “saranno regolamentate e controllate le dichiarazioni di ospitalità temporanee effettuate da stranieri, anche mediante il monitoraggio del sovraffollamento degli alloggi, indicando un numero massimo di persone che possono risiedere in ciascuna abitazione”. Anche in questo passaggio si rinviene un forte pregiudizio e un trattamento discriminatorio verso i migranti, ai quali non verrebbe consentito liberamente di poter ospitare un parente od un amico se non previo passaggio e nullaosta dagli uffici dell’anagrafe.

Chiudiamo in bellezza con l’ultimo punto, ovvero che, è scritto nel documento, “saranno vietati nel territorio comunale i campi nomadi, anche se non sono abusivi, e le moschee. Gli immigrati inoltre che vorranno ottenere il permesso di soggiorno dovranno rispettare le leggi, conoscere la lingua ed essere integrati

In primis con queste disposizioni si viola totalmente il principio di libertà religiosa contenuto negli art.8(2)-19(3)-20(4) della Costituzione italiana (ma probabilmente ai leghisti presenti nella giunta comunale di Adria essa non ricopre un particolare valore, ciononostante vorrei ricordare che per tutti gli altri cittadini la Costituzione è la pietra angolare della vita democratica e civile dello Stato italiano). Infine le modalità di rilascio del permesso di soggiorno sono stabilite dalla legge nazionale e non dagli atti dell’amministrazione comunale. La legge italiana identifica nel questore la figura atta a valutare e rilasciare il permesso di soggiorno.

La Federazione della Sinistra e, credo anche la stragrande maggioranza dei cittadini di Adria, sperano di vedere chiusa il prima possibile questa brutta pagina della storia di Adria, città che non merita, per il suo passato fatto di incontro e di scambi tra civiltà diverse, di finire all’attenzione delle cronache per le decisioni sciagurate di un’amministrazione cieca e xenofoba.

(1)http://senzanome.leonardo.it/blog/mondo/amnesty_international_il_taser_uccide_le_persone_lo_ha_fatto_334_volte_2.html


(2) Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.


(3)Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.

(4)Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d'una associazione od istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica e ogni forma di attività

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