sabato 16 marzo 2013

CHIAMATI I CARABINIERI AL CONGRESSO DELLA CISL! da non credere...



Sono arrivati persino i carabinieri al Congresso della Cisl di Abano Terme. Doveva avvenire la famosa fusione, tra la Cisl di Rovigo e quella di Padova.
Ma qualcosa non è andato, il sogno della segretaria di Rovigo Cittadin si è infranto… tutti a casa, niente votazione e niente ascesa al trono della Valeriona Nazionale. 
La posizione ufficiale è quella che nelle liste dei candidati non siano stati presi in considerazione i nomi polesani, ma la realtà è bene diversa.
Pare infatti che la Cittadin avesse chiesto in cambio della fusione, di ottenere sì la segretria unica, ma ovviamente che la nomina andasse a lei. E fin qui niente di strano. Pare poi da indiscrezioni che la Cittadin avesse chiesto anche il potere spirituale, la nomina di Patriarca di Venezia in modo da avere la strada spianata verso il prossimo papato. Da trattative dovevano poi finire nelle casse della Cisl rovigo-padovana anche il regno delle due sicilie, il Madagascar, la compagnia delle opere ed un continente a sua scelta.
Questi punti fermi da parte della Cisl polesana non sono piaciuti al segretario di Padova che ha deciso di eliminare i nomi dei candidati polesani dalle liste. “Va bene tutto, ma il Madagascar no, avevamo proposto l’isola di White ma la Cittadin si è impuntata sul Madagascar, non si può, è troppo lontano”.
Ora la palla è in mano a Roma, i probiviri del sindacato devono chiudere il cerchio. O la Cittadin accetta di essere in corsa grazie al patriarcato di Venezia a divenire la prima papessa o dovrà rimanere fuori dal Sindacato.
Tutto questo fa riflettere, l’anno scorso infatti, in piena tempesta dovuta alla proposta di legge per cancellare la provincia di Rovigo, la Cittadin si stracciava le vesti su ogni giornale, sulle TV, nelle piazze, minacciava di darsi fuoco di fronti alla prefettura pur di far sapere che la Cisl era favorevole all’abolizione della provincia di Rovigo, e che dalla fusione con Padova ci sarebbe stato solo che da guadagnare!
E per fortuna Valeria, non riuscite nemmeno a mettere d’accordo il vostro sindacato di rovigo con quello di padova (che non è nemmeno il sindacato più grande d’Italia a differenza della CGIL)….pensare che ne sarebbe stato della fusione di due intere province.
Cara Valeriona, noi siamo con te, è giusto che il polesine sia rappresentato….ma ora ti becchi un te l’avevamo detto…e accetta anche un insegnamento, la prossima volta prima di parlare conta fino a 100, e poi ricomincia a contare….

venerdì 15 marzo 2013

Grazie alla Federazione della Sinistra, in arrivo dalla Regione 2 milioni di euro per i pescatori del Delta


Approvato un emendamento dei comunisti alla finanziaria regionale che stanzia 2 mln a favore dei pescatori di molluschi

Non si tratta di promesse elettorali, n'è di pubblicità. In tempi non dubbi (dopo le votazioni) arriva zitto zitto un emendamento della FdS che obbliga la regione a stanziare nel 2013 2 milioni di euro per sostegno al reddito dei nostri pescatori. Quindi niente promesse, siamo passati direttamente ai fatti, e la Nostra proposta è finalmente legge!
Dopo anni in cui Rifondazione Comunista e la Federazione della Sinistra chiedono alla Regione un intervento a sostegno del reddito della mitilicoltura del Delta, finalmente un primo significativo e concreto risultato: 
oggi il Consiglio Regionale del Veneto ha approvato l'emendamento alla finanziaria presentato dal gruppo della Federazione della Sinistra Veneta per lo stanziamento di un fondo di 2 milioni di euro a favore dell'integrazione al reddito dei pescatori di mitili del Delta del Po e di Chioggia. Un intervento fortemente voluto e proposto proprio dalla federazione polesana di Rifondazione Comunista - FdS. Forse proprio la pesantezza della crisi ha spinto una parte della maggioranza di centrodestra a uno scatto di "empatia" verso un settore che rischia il tracollo e che, nel solo Polesine, interessa oltre
2000 pescatori, il cui reddito è sempre più falcidiato da crisi del settore, mancata manutenzione delle lacune, morie e crisi ecologiche.
Adesso chiediamo alla Giunta Regionale di approvare quanto prima un regolamento attuativo per l'utilizzo di questo fondo, in modo da dare una preziosa boccata d'ossigeno a migliaia di famiglie polesane.

giovedì 29 novembre 2012

Striscione sul lavoro nella sede FdS a Rovigo, consigliere del PDL fa interrogazione al sindaco trovandolo INDECOROSO



Da qualche tempo, per lanciare la campagna referendaria su lavoro e pensioni, che si chiuderà a fine anno e che prevede la raccolta firme a sostegno di Art.18 e contro la riforma Fornero, la Federazione della Sinistra di Rovigo ha affisso alle finestre della sede provinciale di Rovigo in Corso del Popolo, uno striscione che recita l'art.1 della Costituzione Italiana: "L'italia è una Repubblica fondata sul lavoro".



Bene, tutto tranquillo fino a quando, notizia dell'ultim'ora, il consigliere comunale del PDL di Rovigo, Giacomo Sguotti (foto a lato), ha presentato un'interrogazione al Sindaco di Rovigo Bruno Piva, al fine di ottenerne la rimozione poichè lo ritiene INDECOROSO...
Bene, caro Sguotti, se non ti riconosci nel primo articolo della Costituzione della Repubblica Italiana, se TU quello INDECOROSO. 
Data la gravità di questa limitazione della libertà di espressione e di pensiero, abbiamo scritto alle redazioni dei principali giornali e telegiornali Italiani...
Tutta italia deve sapere che a Rovigo NON E' PIU' POSSIBILE CITARE L'ART UNO DELLA COSTITUZIONE...
Caro Sguotti, è ora che TU renda omaggio al decoro del Consiglio Comunale DIMETTENDOTI all'istante.

lunedì 26 novembre 2012

REFERENDUM: dove firmare in Polesine dal 28 novembre al 2 dicembre


 Anche questa settimana come da un mese a questa parte, continua la mobilitazione della Federazione della Sinistra sui 5 quesiti referendari che ricordiamo riguardano:

- Abolizione diaria dei Parlamentari

- Reintroduzione articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (no licenziamenti senza giusta causa)

- Abolizione art.8 riforma Fornero che consente di derogare al Contratto Nazionale di Lavoro (pagare di meno, lavorare di più o di notte o nei festivi eccetera)

- Abrogazione riforma pensionistica Fornero (2 quesiti)

Da questa settimana è possibile firmare presso gli uffici elettorali di TUTTI i comuni del Polesine grazie allo sforzo dei nostri compagni che hanno presidiato a tappeto tutte le amministrazioni della provincia.
Sono previsti inoltre i seguenti banchetti presso i mercati paesani:


- mercoledì 28, ore 9,30 - 12,30: Porto Viro, mercato settimanale;
- mercoledì 28, ore 17: Borsea (Rovigo), zona industriale (vicino Infunfor);
- giovedì 29, ore 9,30 - 12,30: Cà Tiepolo (Porto Tolle), mercato settimanale;
- venerdì 30, ore 9,30 - 12,30: Taglio di Po, mercato settimanale;
- venerdì 30, ore 9,30 - 12,30: Ceregnano, mercato settimanale;
- venerdì 30, ore 17: Rovigo, zona industriale (vicino Agritalia);
- sabato 1, ore 9,30 - 12: Occhiobello, mercato settimanale;
- sabato 1, ore 9,30 - 12: Cà Tiepolo, Porto Tolle;
- sabato 1, ore 9,30 - 12: Adria, mercato settimanale;
- sabato 1, ore 9,30 - 12: Grignano Polesine (Rovigo), mercato settimanale;
- domenica 2, ore 9,30 - 12: Pincara, piazza;
- domenica 2, ore 9,30 - 12: Fratta Polesine, mercatino dell'antiquariato;
- domenica 2, ore 10 - 12,30: Rovigo, corso del Popolo.



L'elenco completo dei comuni in cui firmare è questo:


ADRIA
ARIANO NEL POLESINE
ARQUA' POLESINE
BADIA POLESINE
BAGNOLO DI PO
BERGANTINO
BOSARO
CALTO
CANARO
CANDA
CASTELGUGLIELMO
CASTELMASSA
CASTELNOVO BARIANO
CENESELLI
CEREGNANO
CORBOLA
COSTA
CRESPINO
FICAROLO
FIESSO UMBERTIANO
FRASSINELLE POLESINE
FRATTA POLESINE
GAIBA
GAVELLO
GIACCIANO CON BARUCHELLA
GUARDA VENETA
LENDINARA
LOREO
LUSIA
MELARA
OCCHIOBELLO
PAPOZZE
PETTORAZZA GRIMANI
PINCARA
POLESELLA
PONTECCHIO POLESINE
PORTO TOLLE
PORTO VIRO
ROSOLINA
ROVIGO
S. MARTINO DI VENEZZE
SALARA
SAN BELLINO
STIENTA
TAGLIO DI PO
TRECENTA
VILLADOSE
VILLAMARZANA
VILLANOVA DEL GHEBBO
VILLANOVA MARCHESANA

sabato 17 novembre 2012

Commovente lettera-appello della Sindaca di Lampedusa..


Pensiamo che questa lettera debba fare scuola, questa lettera debba essere fatta leggere a tutti i leghisti ed i razzisti sparsi per l'Italia... A Lampedusa, un' isola invasa quasi ogni giorno da profughi in fuga dai loro paesi, un sindaco donna alza la voce e chiede aiuto, ma in maniera dolorosa, come una madre che ha perso dei bambini. Persino Lampedusa ha saputo liberarsi di un sindaco leghista, persino Lampedusa ha scoperto che con le sparate della domenica e con il razzismo non si risolvono i problemi, se ne costruiscono altri più grandi e schifosi...

"Sono il nuovo Sindaco delle isole di Lampedusa e di Linosa
Eletta a maggio, al 3 di novembre mi sono stati consegnati già 21 cadaveri di persone annegate mentre tentavano di raggiungere Lampedusa e questa per me è una cosa insopportabile. Per Lampedusa è un enorme fardello di dolore. Abbiamo dovuto chiedere aiuto attraverso la Prefettura ai Sindaci della provincia per poter dare una dignitosa sepoltura alle ultime 11 salme, perché il Comune non aveva più loculi disponibili. Ne faremo altri, ma rivolgo a tutti una domanda: quanto deve essere grande il cimitero della mia isola?
Non riesco a comprendere come una simile tragedia possa essere considerata normale, come si possa rimuovere dalla vita quotidiana l’idea, per esempio, che 11 persone, tra cui 8 giovanissime donne e due ragazzini di 11 e 13 anni, possano morire tutti insieme, come sabato scorso, durante un viaggio che avrebbe dovuto essere per loro l’inizio di una nuova vita. Ne sono stati salvati 76 ma erano in 115, il numero dei morti è sempre di gran lunga superiore al numero dei corpi che il mare restituisce.
Sono indignata dall’assuefazione che sembra avere contagiato tutti, sono scandalizzata dal silenzio dell’Europa che ha appena ricevuto il Nobel della Pace e che tace di fronte ad una strage che ha i numeri di una vera e propria guerra.
Sono sempre più convinta che la politica europea sull’immigrazione consideri questo tributo di vite umane un modo per calmierare i flussi, se non un deterrente. Ma se per queste persone il viaggio sui barconi è tuttora l’unica possibilità di sperare, io credo che la loro morte in mare debba essere per l’Europa motivo di vergogna e disonore. 
In tutta questa tristissima pagina di storia che stiamo tutti scrivendo, l’unico motivo di orgoglio ce lo offrono quotidianamente gli uomini dello Stato italiano che salvano vite umane a 140 miglia da Lampedusa, mentre chi era a sole 30 miglia dai naufraghi, come è successo sabato scorso, ed avrebbe dovuto accorrere con le velocissime motovedette che il nostro precedente governo ha regalato a Gheddafi, ha invece ignorato la loro richiesta di aiuto. Quelle motovedette vengono però efficacemente utilizzate per sequestrare i nostri pescherecci, anche quando pescano al di fuori delle acque territoriali libiche.
Tutti devono sapere che è Lampedusa, con i suoi abitanti, con le forze preposte al soccorso e all’accoglienza, che dà dignità di esseri umane a queste persone, che dà dignità al nostro Paese e all’Europa intera. Allora, se questi morti sono soltanto nostri, allora io voglio ricevere i telegrammi di condoglianze dopo ogni annegato che mi viene consegnato. Come se avesse la pelle bianca, come se fosse un figlio nostro annegato durante una vacanza."

lunedì 5 novembre 2012

Referendum: dove firmare in Polesine dal 28 novembre al 2 dicembre


 Anche questa settimana continua la mobilitazione della Federazione della Sinistra sui 5 quesiti referendari che ricordiamo riguardano:
- Abolizione diaria dei Parlamentari
- Reintroduzione articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (no licenziamenti senza giusta causa)
- Abolizione art.8 riforma Fornero che consente di derogare al Contratto Nazionale di Lavoro (pagare di meno, lavorare di più o di notte o nei festivi eccetera)
- Abrogazione riforma pensionistica Fornero (2 quesiti)

Da questa settimana è possibile firmare presso gli uffici elettorali di TUTTI i comuni del Polesine grazie allo sforzo dei nostri compagni che hanno presidiato a tappeto tutte le amministrazioni della provincia.
Sono previsti inoltre i seguenti banchetti presso i mercati paesani:


- mercoledì 28, ore 9,30 - 12,30: Porto Viro, mercato settimanale;
- mercoledì 28, ore 17: Borsea (Rovigo), zona industriale (vicino Infunfor);
- giovedì 29, ore 9,30 - 12,30: Cà Tiepolo (Porto Tolle), mercato settimanale;
- venerdì 30, ore 9,30 - 12,30: Taglio di Po, mercato settimanale;
- venerdì 30, ore 9,30 - 12,30: Ceregnano, mercato settimanale;
- venerdì 30, ore 17: Rovigo, zona industriale (vicino Agritalia);
- sabato 1, ore 9,30 - 12: Occhiobello, mercato settimanale;
- sabato 1, ore 9,30 - 12: Cà Tiepolo, Porto Tolle;
- sabato 1, ore 9,30 - 12: Adria, mercato settimanale;
- sabato 1, ore 9,30 - 12: Grignano Polesine (Rovigo), mercato settimanale;
- domenica 2, ore 9,30 - 12: Pincara, piazza;
- domenica 2, ore 9,30 - 12: Fratta Polesine, mercatino dell'antiquariato;
- domenica 2, ore 10 - 12,30: Rovigo, corso del Popolo.



L'elenco completo dei comuni in cui firmare è questo:


ADRIA
ARIANO NEL POLESINE
ARQUA' POLESINE
BADIA POLESINE
BAGNOLO DI PO
BERGANTINO
BOSARO
CALTO
CANARO
CANDA
CASTELGUGLIELMO
CASTELMASSA
CASTELNOVO BARIANO
CENESELLI
CEREGNANO
CORBOLA
COSTA
CRESPINO
FICAROLO
FIESSO UMBERTIANO
FRASSINELLE POLESINE
FRATTA POLESINE
GAIBA
GAVELLO
GIACCIANO CON BARUCHELLA
GUARDA VENETA
LENDINARA
LOREO
LUSIA
MELARA
OCCHIOBELLO
PAPOZZE
PETTORAZZA GRIMANI
PINCARA
POLESELLA
PONTECCHIO POLESINE
PORTO TOLLE
PORTO VIRO
ROSOLINA
ROVIGO
S. MARTINO DI VENEZZE
SALARA
SAN BELLINO
STIENTA
TAGLIO DI PO
TRECENTA
VILLADOSE
VILLAMARZANA
VILLANOVA DEL GHEBBO
VILLANOVA MARCHESANA




mercoledì 31 ottobre 2012

Verona-Rovigo: una molotov su Porto Tolle e sul Delta


Il lancio di una Molotov: questo è l’effetto sul comune di porto Tolle causato dal riordino delle provincie annunciato dal ministro Patroni Griffi.
E pensare che questo governo di professori dovrebbe contraddistinguersi per intelligenza e buon senso. Mentre anche un bambino delle elementari, messo di fronte alla cartina politica del Veneto avrebbe capito che è un’assurdità il passaggio del Polesine in provincia di Verona. E a farne le spese, come al solito, è il delta ed in particolare il comune di Porto Tolle. 
Usano la scusa di un ipotetico risoarmio ma non è così perche almeno un consiglio provinciale rimarrà, gli assessore rimarranno e aumenteranno i loro rimborsi chilometrici per la maggior distanza che dovranno affrontare; invece per i cittadini ci saranno maggiori costi e così di nuovo il carico dello stato ricadrà sulle spalle dei piccoli contribuenti.
Un cittadino di Scardovari o di Pila dista già 75 km da Rovigo, attuale capoluogo di provincia, ma col nuovo riordino si ritrova separato da quasi il doppio dei chilometri (140) da Verona. L’assurdità è che la città scaligera è la seconda città del Veneto in ordine di lontananza; l’estremo Delta è più vicino a Venezia, Padova, Treviso e persino Vicenza! Già che c’erano potevano farci andare sotto Belluno!
E’ scandaloso e scioccante dover percorrere tali distanze per recarsi in Camera di Commercio, Prefettura, Corte dei Conti e chissà in quanti altri uffici periferici dello Stato.
Ma non è finita qui: Porto Tolle vive di pesca, il consorzio raggruppa 1400 pescatori, ed oggi i diritti esclusivi di pesca spettano alla provincia. Che ne sarà quindi di una storica esperienza nel governare un processo economico-produttivo di queste dimensioni. Che ne devono sapere a Verona di pesca se non hanno nemmeno il mare! E non è finita qui, l’Ente Parco del Delta del Po sarebbe nella Provincia Scaligera che mai si è occupata di una zona umida come la nostra, di bonifica del territorio umido; a Verona non c’è nemmeno il Po!!!
L’unica soluzione praticabile nell’immediato è bloccare questo iter in attesa che la Corte Costituzionale si esprima sul ricorso presentato da tutte le province italiane e sul quale molti costituzionalisti sono pronti a scommettere essendo il riordino delle province materia per legge Costituzionale e non di decreto del governo. Per bloccare il riordino occorre indire subito un referendum per far decidere i polesani se diventare Veronesi o passare in Emilia Romagna. In questo modo se la corte costituzionale ci darà ragione rimarremmo rodigini, altrimenti sarà il Polesine a decidere, non di certo il ministro Patroni Griffi.
Bisogna che in polesine tutti corrano alla stessa velocità, basta pensare a chi preferisce Venezia e chi Padova, indiciamo subito un referendum consultivo e blocchiamo l’iter del decreto. Poi si vedrà. Chiediamo al sindaco che assieme ad altri comuni diventi protagonista di un’iniziativa in questo senso, bastano sei comuni per indire il referendum e rispedire il decreto al mittente.
Chiudiamo con un piccolo campanello di allarme: il primo a ipotizzare riordino delle province fu Licio Gelli, capostipite della loggia P2, vogliamo davvero realizzare il suo progetto?

Accorpamento Province: antidemocratico, anticostituzionale e INUTILE


Che l'operazione mediatica "Province" del governo sia assolutamente antidemocratica, inutile e anticostituzionale credo sia evidente a tutti. Antidemocratica, perché si è deciso di far sì che i nuovi Consigli Provinciali non siano più eletti dai cittadini, ma dai Sindaci, espropriando così sovranità al popolo e riducendo gli strumenti di controllo popolare, il ché farà sì, peraltro, che le nuove megaprovince, più grandi e non più elette, divengano dei mega-carrozzoni clientelari dove la spesa e la corruzione aumenteranno a dismisura. E non a caso il primo a proporre l'eliminazione delle Province fu un certo Licio Gelli, gran maestro della loggia P2, nel suo piano di rinascita democratica. Inutile, o meglio dannosa, perché i pochi risparmi che si otterranno non solo si sarebbero potuti ottenere in misura maggiore e più semplice con una legge che riduca le indennità delle Giunte e rivedendo le funzioni delle Province (che, a mio avviso, potrebbero tranquillamente assorbire le funzioni svolte da una miriade di enti di secondo grado), ma gli stessi saranno vanificati in gran parte dagli enormi costi che una simile riorganizzazione (che di fatto interessa tutte le province italiane) comporta. Anticostituzionale, perché la nostra Costituzione dice esplicitamente che le modifiche dei territori proviniciali possono essere promossi solo dalle province locali o dai Comuni, previa consultazione della popolazione. Tutti passaggi il governo dei banchieri ha bellamente scavalcato decidendo da Roma l'accorpamento di territori e servizi che nella realtà non saranno affatto semplici.
Venendo a Rovigo la scelta dell'accorpamento a Verona è probabilmente quanto di peggio si potesse fare. Il Polesine così si disperde in un'area molto vasta e popolosa di cui la nostra provincia sarà poco più di una colonia in cui ridurre i servizi e delocalizzare le attività inquinanti. Senza alcun peso politico, senza alcuna prospettiva di avere investimenti su un territorio che, anche elettoralmente, rappresenterà meno di 250.000 persone su una mega-area di oltre 1.200.000. Che fare a questo punto? La speranza è che la Corte Costituzionale fermi quest'abominio in punta di legalità. Ma i banchieri, si sa, fanno bene i loro conti. Ed hanno calendarizzato i tempi in modo che la sentenza della Corte potrebbe arrivare a babbo morto. A questo punto che la migliore via da praticare per i polesani sia quella seguita da Piacenza: una proposta di referendum per cambiare Regione. Non solo questo bloccherebbe l'accorpamento, ma anche qualora questo andasse avanti credo, per tutta una serie di motivi evidenti, che per il Polesine sia più logico e vantaggioso un accorpamento con Ferrara che con Verona o anche fosse Padova. In ogni caso, almeno, col referendum saranno i polesani a decidere se preferiranno morire ferraresi o veronesi. Un ultimo barlume di democrazia prima che i banchieri ce la tolgano del tutto per giocarsela in Borsa.

Lorenzo Feltrin
portavoce provinciale Federazione della Sinistra

sabato 20 ottobre 2012

REFERENDUM SUL LAVORO...SI PARTE!!!



E' partita in tutto il Paese la raccolta firme per promuovere i 4 referendum depositati dalla Federazione della Sinistra e che mirano nel loro insieme a scardinare la controriforma del lavoro, portata a compimento dal governo Monti, e a togliere alcuni privilegi di cui godono i nostri parlamentari.

E' bene ricordare quali spiacevoli effetti ha prodotto la "controriforma" del mercato del lavoro targata Elsa Fornero & Mario Monti. In primis ha prodotto il cosìdetto fenomeno degli "esodati" ovverosia di coloro che si trovano improvvisamente nella spiacevolissima situazione di non avere né un lavoro e nemmeno i requisiti per accedere alla pensione. Si tratta di tutti quei lavoratori che circa un anno fa avevano maturato i requisiti per poter andare in pensione ed avevano preso accordi con l'azienda o per la quale lavoravano per fissare la data di fuoriuscita dal lavoro attivo. Ma con l'incredibile innalzamento dell'età pensionabile (fissato a 67 anni per uomini e donne), questi ultimi si trovano di fronte un periodo di circa 5-6 anni durante il quale non possono tornare al vecchio posto di lavoro in quanto l'azienda ha già provveduto a sostituirli (e inoltre non ha alcun interesse a riprendere un lavoratore "anziano") e non possono ricevere la pensione. Si ritrovano così senza alcun reddito. Il governo aveva cercato di far fronte a questa situazione stanziando un fondo preposto a fornire un reddito a circa 65.000 esodati. Tuttavia i così tanto blasonati tecnici devono aver commesso un grossolano errore, causato probabilmente dall'ansia di voler accontentare i diktat della Germania, del Fondo Monetario Internazionale e dei mercati finanziari, giacché gli esodati effettivi si assestano nell'ordine di 2-300.000 unità in base ai calcoli dei sindacati e della stessa INPS. 

Altra spiacevole conseguenza della controriforma delle pensioni si concretizza nel blocco del turnover dei lavoratori, cosicché mentre i padri restano al lavoro per un lustro in più del dovuto, i figli restano disoccupati e a carico dei genitori. E' facile notare che così facendo si vanno a perdere professionalità ed energie fresche portate dalle nuove generazioni formate nelle università e negli istituti tecnici, i quali, quando sono fortunati trovano un lavoro precario e quasi sempre malpagato.
Passiamo ora a vedere più da vicino un altro degli pilastri su cui poggia l'attacco ai diritti dei lavoratori perpetrato dall'attuale governo, e ricordiamo votato in parlamento dai maggiori partiti che lo sostengono ovvero PD e PDL. Monti ha realizzato quello che Berlusconi non era riuscito a compiere nel 2003, ovvero la riforma dell'art. 18 dello Statuto dei lavoratori (legge 300 del20 maggio  1970). L'art. 18. lo ricordiamo, prevede tutela il lavoratore dal licenziamento "senza giusta causa" cioè nei casi in cui il datore di lavoro licenzia il dipendente in modo illegittimo, in particolare: nel caso di licenziamenti disciplinari (mancanza di giustificato motivo soggettivo), di licenziamenti economici (mancanza di giustificato motivo oggettivo) o perché perpetrato con finalità discriminatorie. Spetta poi al giudice del lavoro decidere in merito alla legittimità o meno del licenziamento e stabilire il reintegro per il lavoratore illegittimamente licenziato.

 L'articolo 18, non offre tuttavia una protezione per tutti i lavoratori, ma solo per quelli impiegati:
  • nelle unità produttive con più di 15 dipendenti (5 se agricole);
  • nelle unità produttive con meno di 15 dipendenti (5 se agricole) se l'azienda occupa nello stesso comune più di 15 dipendenti (5 se agricola);
  • nelle aziende con più di 60 dipendenti.

La tutela offerta dal nuovo art.18, così come emerso dall'accordo tra governo, PD e PDL, risulta gravemente depotenziata. Innanzitutto è previsto il reintegro solamente nel caso di licenziamento discriminatorio, e lascio a voi la riflessione sulla difficoltà nel dimostrare la natura discriminatoria del licenziamento (l'onere della prova ricade sul lavoratore). Negli altri due casi per l'azienda scatta l'obbligo del reintegro solo nei caso più gravi (manifesta evidenza), e prevede in linea di massima il pagamento di un indennizzo quantificato in 12 mensilità. Al lavoratore diventa quindi non conveniente fare ricorso al giudice del lavoro in quanto anche se la sentenza si dimostrasse a lui favorevole non avrebbe che 12 mensilità come risarcimento e a queste andrebbero dedotti i redditi percepiti dal lavoratore nell'attesa della sentenza.

Infine, con il terzo provvedimento varato dal governo Monti (fortemente pressato da Marchionne e da Confindustria) ha sancito il forte depotenziamento dei Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro.  I CCNL sono dei veri e propri contratti firmati tra datori di lavoro e rappresentati dei lavoratori che stabiliscono degli standard di riferimento minimi per un determinato settore produttivo. Essi provvedono a stabilire una serie di condizioni, dai minimi salariali, ai trattamenti di anzianità, dalla disciplina dell'orario, alle qualifiche e mansioni fino alla stabilità del rapporto di lavoro, ecc. Ebbene il governo conferisce alla aziende il potere di derogare alle condizioni stabilite dai CCNL per mezzo di Contratti Aziendali. Ciò fa subito scattare un campanello d'allarme dato che è facile immaginare come, in una realtà produttiva dove il sindacato è debole oppure si vende al padrone, è facile per l'azienda sfruttare ancor di più i propri lavoratori, stabilendo ad esempio turni massacranti, riduzione delle pause, aumento dei ritmi produttivi ecc.

Ebbene la Federazione della Sinistra ha deciso di dare battaglia a questo esecutivo di stampo fortemente neoliberista, nel modo più democratico possibile! Ovverosia dando la possibilità ai lavoratori di potersi esprimere e decidere direttamente attraverso 4 referendum su questioni che toccano le loro vite così pesantemente.  Ha così deciso di presentare, insieme a IDV e SEL, due quesiti che prevedono l'abrogazione delle modifiche riguardanti l'art.18 e l'eliminazione della diaria dei parlamentari.
Inoltre la FDS non si ferma qui, in quanto a questi due referendum "comuni" con altri due partiti, ne ha depositati in Cassazione altri due che riguardano per l'appunto l'abrogazione della mostruosa controriforma delle pensioni ed il ripristino dell'inderogabilità del CCNL.

Da parte nostra, in qualità di militanti, ci impegneremo al massimo per far sì che venga fornita a tutti la possibilità di dare il proprio contributo attraverso una firma affinché il referendum possa essere effettivamente celebrato (ricordiamo che occorrono 500.000 firme, 700.000 per andare sul sicuro, uno sforzo non da poco quindi). Incoraggiati dal grande entusiasmo vissuto nella campagna di raccolta delle firme per il referendum su acqua, nucleare e legittimo impedimento, dove i compagni hanno fornito un contributo fondamentale, siamo sicuri di poter centrare l'obiettivo prefissato. Il tempo per la raccolta delle firme è limitato, entro fine dicembre debbono essere depositate in Cassazione, per questa ragione è bene che tutti siano a conoscenza del fatto che i moduli necessari verranno depositati in ogni Comune perché possano essere firmati.
Ai cittadini, di ogni orientamento politico, chiediamo di aiutarci (e aiutare quindi loro stessi,  i loro amici e familiari) con il massimo impegno in questa battaglia di civiltà, per proteggere i diritti dei lavoratori sempre più calpestati e per invertire la rotta rispetto alle sciagurate decisioni del presente esecutivo.

sabato 6 ottobre 2012

Bye Bye Laruccia...ora chi paga le nuove elezioni?

Ieri, 05 ottobre 2012 il tribunale ha deciso, il sindaco di Trecenta Antonio Laruccia è decaduto da sindaco in quanto ineleggibile...
Niente di nuovo, si sapeva ma è servita una sentenza per far capire anche al sindaco come funziona la legge Italiana..
In poche parole, Laruccia quando si è candidato a sindaco ed è stato eletto era vicepresidente del Consorzio Rifiuti. La legge Italiana stabilisce che chi gestisce risorse quali acqua o rifiuti ad esempio non può anche ricoprire cariche politiche quali ad esempio quella di sindaco ovviamente per evitare conflitti di interesse. Peccato che a Laruccia la legge non piaceva e ha deciso di ignorarla. Nel Consiglio comunale del suo insediamento i consiglieri di opposizione Brusco e Azzolini gli fecero notare la sua ineleggibilità e chiesero una sospensione di dieci giorni per studiare assieme la legge e vedere se si poteva procedere all'insediamento di Laruccia come primo cittadino. Ma l'arroganza di quest'ultimo come sempre l'ha fatta da padrona, non ha minimamente ascoltato le proteste ed è andato avanti per la sua strada...
Col senno di poi caro Laruccia, ti saresti evitato questa colossale figuraccia...
Ora Laruccia annuncia ricorso, infatti dice "se l'ho fatto 5 anni fa lo posso fare anche oggi". Ma in realtà non è così. A cosa serve diventare i delfini della Isi Coppola quando entrambi non rispettate o non conoscete la legge? Fortunatamente la Legge italiana non ammette ignoranza, tutto ciò che è contenuto nei codici civili, penali, amministrativi è valido anche se il cittadino non conosceva l'esistenza di tale divieto. E in questo caso LAruccia e Coppola lo conoscevano benissimo dato che Brusco e Azzolini l'han palesato da subito.
Si ritorna a votare quindi a Trecenta e noi giovani della Federazione della Sinistra ci chiediamo una cosa: E' giusto che ora un piccolo comune come Trecenta debba spendere nuovamente soldi pubblici per affrontare le elezioni? Le paghi chi, sentendosi al di sopra della legge ha deciso con arroganza e presunzione di continuare per la sua strada..........trovando però alla fine un macigno contro cui sbattere la testa 

giovedì 4 ottobre 2012

Lorenzo Feltrin e il mistero della tracolla scomparsa

Il Polesine si tinge di giallo...e anche nella Federazione della Sinistra Polesana il rosso lascia il posto al colore del sospetto: il GIALLO.
Qualcuno ha sottratto a Lorenzo Feltrin, portavoce polesano dell FdS la sua inseparabile tracolla...
sembrerebbe una notizia da nulla, se non per il prezioso contenuto di quella tracolla.
L'astuto Feltrin infatti, nella veste di universitario provetto nasconde nella valigetta scolastica importanti segreti della politica polesana. Niente libri e appunti insomma, ma veri e propri atti politici siglati con i partiti rodigini, il mondo sindacale e quello imprenditoriale.
Proprio il travestimento da studente modello è stato fatale al giovane di Occhiobello che pur di portare con se enormi segreti si è dovuto immatricolare all'università pagando tanto di rette. Ieri sera ha dimenticato la tracolla fra i banchi scolastici, e un losco emissario ha colto questo momento di debolezza per impossessarsi del contenuto assai prezioso. 
Ed ora il Polesine trema:
- Trema innanzitutto il Partito Democratico, che al di la di qualche sporadica uscita sulla stampa in cui prende le distanze dalla FdS, ha stretto il 12 aprile 2012 un patto d'acciaio con Feltrin: saremo alleati per sempre basta che ci aiutiate a sbarazzarci di Nadia Romeo e suo padre. Il documento, firmato da Graziano Azzalin, Marinella Mantovani e Diego Crivellari potrebbe essere reso pubblico e creare un patatrack colossale tra i democratici....anche perchè la parte succulente sta proprio nel modo in cui ci si sarebbe sbarazzati dei Romeo: qualcuno di FdS avrebbe dovuto far notare che i due erano del Partito Socialista fino a poco tempo fa e che per abbandonare la nave che affonda hanno fatto tessere del PD a destra e manca scalando i vertici del partito di bersani e ora ne dettano indisturbati il buono e il cattivo tempo a scapito di chi ha militato per decenni tra i partiti fondatori. Pare addirittura che sul documento contenuto nella tracolla di Feltrin vi fosse la doppia firma di Renzi e Bersani, cosa che farebbe finire la corsa di entrambi alle primarie decretando la vittoria di Laura Puppato che diventa così una dei principali sospettati del furto.
- Ma trema anche il centrodestra: potrebbe essere portato alla luce un patto Feltrin-Coppola per per smascherare il buon Marangon che ora passato all'UDC punterebbe a tornare nel PDL una volta accertatosi che il PD, abbandonata la sinistra per andare con i centristi, cada in rovina grazie ad un repentino ritorno di Maragnon nelle fila del PdL: in questo modo infatti l''UDC sarebbe capitanato da Fiorella Cappato colei che si è dimessa dal Partito Democratico passando all'opposizione in provincia e che ora si troverebbe di nuovo alleata del PD e questo potrebbe farle drizzare ancor di più i capelli.
-Trema il sindacato e trema quindi la CISL dato che nella famosa tracolla vi sarebbe un documento a firma congiunta Dal Zio-Feltrin in cui si fa notare che la segretaria della Cisl Valeria Cittadin inneggia a Mussolini su facebook....cosa che farebbe indignare sicuramente il sindacato di Bonanni e provocherebbe l'espulsione della Cittadin dalla segreteria....ah no, scusate...tutto ciò è già venuto a galla ma mi deve essere sfuggita l'indignazione del sindacato.
-In ultima analisi tremano anche l'imprenditoria: pare infatti che in un angolo della borsa vi fosse un antico progetto di revisione industriale di un grosso impianto....pare che il luogo in questione fosse Porto Tolle, e pare che in quelle carte datate 9 anni fa fosse contenuto un progetto a firma di un certo mister Scaroni che proponeva di trasformare una vecchia centrale usando il carbone come combustibile. Pare poi che spillato sotto quel documento vi fosse una fotocopia del Sole 24 Ore datato 2011 in cui questo Scaroni dichiara che le centrali a carbone sono nocive. E pare poi che spillato ancora pù a fondo vi sia un'altra fotocopia del quotidiano economico in cui un certo Fulvio Conti spiega ad un gruppo di azionisti di non preoccuparsi che soldi per convertire la centrale di Porto Tolle non ce ne sono e non ne verranno spesi. Pensate quindi alla portata di questa coperta...pensate se si sapesse che chi ha progettato una riconversione ora critica il progetto e che addirittura l'amministratore delegato della società spieghi agli azionisti che la conversione non si farà.

Per il bene del Polesine quindi occorre fare un appello con il cuore in mano: restituite la tracolla a Feltrin!!!

giovedì 27 settembre 2012

Ma Sallusti è un martire?

Ferma restando la libertà di stampa, è bene chiarire alcuni concetti sulla vicenda Sallusti:


- Sallusti non ha "scelto" di non andare in carcere, la pena è stata SOSPESA ma avrebbe potuto scegliere le misure alternativa alla detenzione dato che questa gli è stata sospesa...ma da gran paraculo non lo ha fatto;

-Sallusti come direttore di un giornale è RESPONSABILE di quello che vi è scritto, soprattutto se con pseudonimi... in qualsiasi lavoro il direttore è responsabile di ciò che accade attorno a lui...

-Sul giornale non è stata espressa un'opinione, nessuno è stato condannato per opinione ma per diffamazione, per aver pubblicato una cosa NON VERA...avete letto almeno l'articolo: 
"Il dramma di una 13enne, il giudice ORDINA l'aborto" è il titolo..... poi "il figlio è stato estirpato e buttato via".....nell'articolo si invoca persino la pena di morte per il giudice....peccato che la notizia fosse FALSA...

-Sallusti ora è un martire, ma lui e la famiglia che gli paga lo stipendio (Berlusconi) invocavano il carcere per i giornalisti chr pubblicavano le intercettazioni del caso Ruby dove almeno non si raccontava nessuna MENZOGNA...

-Prevedere il carcere per reati non violenti è incivile, ok allora non deve essere previsto nemmeno per download illegali (vi dice niente MEGAUPLOAD?) o clandestinità o diffamazione normale...perchè si vuole togliere solo quella a mezzo stampa così se noi diffamiamo qualcuno continuiamo ad andare in carcere mentre a Sallusti parano il culo....

-Sansonetti e Antonini de Il Manifesto e di Liberazione sono stati condannati a 8 mesi per aver scritto di poliziotti vicini all'ex capo della polizia De Gennaro... devo essermi perso lo sdegno, la sospensione della pena e l'ira di Napolitano....

in conclusione io sono garantista e credo Sallusti non debba andare in carcere NONOSTANTE LE GRAVI COLPE (ha rovinato la vita di una persona con delle falsità)...ma leggo e sento molta incoerenza oltre ad un garantismo a fasi alterne a seconda di chi ci sia da garantire

sabato 15 settembre 2012

La SINISTRA in festa...a Rovigo arriva il RED RIOT

GIORNATA DI MOBILITAZIONE E DI LOTTA ORGANIZZATA DALLA FEDERAZIONE DELLA SINISTRA, CONTRO LA CRISI RIBELLARSI E' GIUSTO!

Piazza Annonaria (Rovigo)

ore 10,30 
distribuzione del Parmigiano Partigiano 
a cura del GAP (Gruppo d’Acquisto Popolare)

ore 12,30 pranzo sociale a favore 
dei cassintegrati del polesine a cura 
del Circolo Arci Mediterraneo di Adria
acconpagnamento musicale di Nando e Fabio canti di lotta

ore 15,30 “suoniamogliele!!!” 
rassegna di gruppi misicali giovanili per riprenderci 
gli spazi, con Hate the Nation, 
Navarros e Eclipse.

ore 18,30 discussione aperta con i giovani militanti 
della Federazione della Sinistra su Lavoro e Futuro

20,00 aperitivo in musica contro la krisi 
con specialità greche

All'interno due aree ristoro con birre, vino e buon cibo a PREZZI POPOLARI!

martedì 11 settembre 2012

E' fatta, presentato Referendum per il ripristino dell'art. 18. Federazione della Sinistra in primo piano

Oggi 11 settembre sono stati depositati in Cassazione i quesiti referendari per il ripristino dell'art. 18 e di tutti i diritti abrogati dalla riforma Fornero. 
Tra i presentatori ovviamente Diliberto e Ferrero della federazione della Sinistra, Gianni Rinaldini della Fiom oltre che a Vendola e Di Pietro si Sel e IDV.
Ora da maggio tocca a noi con la raccolta firme per sostenere i referendum e renderli validi.
Ricordiamo che in primavera la Federazione della Sinistra anche in polesine aveva già raccolto le firme per una petizione rivolta al ministro Fornero con la richiesta di non toccare l'articolo 18.
Proprio dal fatto che la ministra non ha tenuto le firme portate in senato da Ferrero e Diliberto, è partita già dalla primavera l'intenzione di depositare un quesito referendario e di creare il comitato dove poi sono confluiti anche Di Pietro Vendola e Bonelli oltre che importanti nomi del mondo sindacale..
In questo quadro la Federazione della Sinistra Polesana, così come già successo in primavera, si sta mobilitando per portare in ogni comune la raccolta firme referendaria e sensibilizzare quindi l'opinione pubblica.
Ricordiamo infatti che il raggiungimento delle firme necessarie è solo il primo passo, dopodichè sarà necessario convincere la metà più uno dell'elettorato ad andare alle urne come è stato per i referendum sull'acqua ed il nucleare.
Noi siamo pronti a partire, come sempre il simbolo del lavoro è la nostra bandiera...e quando c'è da difenderlo la Federazione della Sinistra è in PRIMA FILA

lunedì 6 agosto 2012

CAMPAGNA CONTRO GLI AFFITTI IN NERO


Nell'afoso e torrido pomeriggio di sabato 28 luglio si è tenuto, presso la sede della Federazione della Sinistra di Rovigo, un interessante incontro con l'Unione Inquilini. Un loro rappresentante ci ha infatti fatto la cortesia di giungere da Roma nonostante la giornata infuocata, per aggiornarci sulle statistiche relative alle questione abitative della provincia e sulla nuova campagna che mira a contrastare gli affitti in nero.

In base alle statistiche si evincono delle cose piuttosto interessanti, che hanno sorpreso ed incuriosito l'attento pubblico presente all'incontro. La nostra provincia risulta infatti essere quella con il più alto numero di sfratti forzosi, ovverosia eseguiti con la presenza delle forze dell'ordine., ed ha una tendenza completamente inversa rispetto al resto dell'Italia. In sala ci si è interrogati a lungo sulla possibile causa e la risposta più plausibile va individuata nel retroterra socio-culturale, ancora molto radicato nella mentalità polesana, che rende la popolazione molto gelosa delle proprie proprietà e non lesina a far ricorso all'autorità per proteggere i propri interessi.
Dai numeri, fatti i dovuti calcoli, emerge un'altro fatto molto significativo ed aggiungerei preoccupante: circa 1 famiglia su 10 del nostro territorio ha subito o è a rischio di sfratto. Ciò è esplicativo di come la crisi economica stia colpendo molto duramente il tessuto sociale del nostro territorio, nella più completa indifferenza di gran parte delle forze politiche aggiungo.

Il rappresentante dell'Unione Inquilini è passato poi ad illustrarci la campagna informativa messa a punto per contrastare la pratica, ancora molto diffusa, degli affitti in nero. Grazie al decreto legislativo 23 del 2011 è possibile per il locatario denunciare l'irregolarità del rapporto di locazione e grazie a ciò può godere di un nuovo contratto di affitto della durata di 4+4 anni pagando sino all'80% in meno del precedente affitto. In questo modo a Roma, l'Unione Inquilini ha aiutato più di 1000 persone, in gran parte donne, ad ottenere un contratto regolare. Anche nei casi più problematici dove l'opposizione del proprietario è stata piuttosto dura, le cose si sono risolte nel migliore dei modi in quanto le forze dell'ordine sono intervenute a difesa degli affittuari, garantendo il rispetto della legge.
Dato che, come ci hanno spiegato, ogni caso presenta le sue particolarità e va valutato in maniera precisa per chiarire se ci sono le basi per iniziare l'iter di registrazione del contratto e se ciò conviene, dato che il costo per la registrazione si aggira intorno ai 3-400 euro. La Federazione della Sinistra si è detta pronta a prepararsi per attivare uno sportello informativo e di orientamento per aiutare tutti coloro che intendono percorrere questa strada.

Non bisogna scordarsi che chi affitta in nero evade le tasse, facendone ricadere un maggior peso sulle spalle dell'intera comunità ed, in aggiunta, potrebbe godere di servizi gratuiti ed agevolazioni in quanto non dichiara il reddito derivante dal canone d'affitto. 

Invito quindi chiunque a diffondere le informazioni contenute in questo post, e quelle ben più precise e dettagliate che potete trovare nel sito dell'Unione Inquilini qui linkato - ww.unioneinquilini.it - , e di contribuire attivamente dato che in questi tempi di crisi queste concrete pratiche di solidarietà e resistenza possono contribuire a far sentire tutti meno soli.